Archive for marzo 2009

Random morning thinking


Caffè triplo in tazza grande. Due cucchiaini di zucchero. Mescolo, in senso orario. Non so perché, ma sono convinto che si sciolga meglio. Mentre aspetto che si fermi il piccolo gorgo che ho provocato, ascolto i rumori del palazzo che si sveglia. Beh, palazzo: quattro piani, del 1814, non particolarmente ben messi. Edilizia popolare austro-ungarica, pochi fronzoli, tanta pietra e travi solide, della quale occupo la mansarda. Ci sto bene, anche se il tetto spiovente ruba molto spazio, ma non sopporto le case “normali”. Quelle con le stanze quadrate, i soffitti a due e quaranta, finestre banalmente simmetriche e disposizione standard tipo atrio-soggiorno-cucina-camera-servizi. Qui è tutto storto e irregolare, c’è tanto legno, nessuna parete divisoria, e l’unica porta è quella del bagno. Mi piace.

Il piccoletto scodinzola freneticamente in direzione dell’ingresso, perché sente la vicina che sta andando al lavoro, ne riconosce i passi, e la saluta così. Il fatto che lei non possa vederlo non rende la cosa meno importante per lui, lo fa ogni giorno. Sorrido, pensando all’ironia del fatto che la mia simpatica dirimpettaia mi racconta spesso di quante teste di minchia arriviste e false ci siano nel suo ufficio, gente che le fa i sorrisoni e le moine finte, mentre cercano di fotterla appena possibile. Una volta o l’altra devo dirle che c’è almeno qualcuno che le dà il buongiorno più sincero e disinteressato del mondo, tutte le mattine.

Nella tazza, intanto, la situazione è ritornata alla calma piatta, e posso procedere al primo varo. Oggi tocca alle campagnole, che apprezzo molto, ma che necessitano di grande attenzione e perizia per essere battezzate a regola d’arte. Inzuppare i biscotti non è un’operazione da gestire con superficialità: va ottenuto lo stato di grazia della consistenza che si colloca esattamente un attimo prima dello spappolamento completo, quando il caffè è stato assorbito dalla quasi totalità dell’impasto, ma non è ancora giunto a comprometterne la coesione. Troppo poco, croccantezza eccessiva. Troppo, melma da cercare disperatamente sul fondo. Per niente facile. Con le macine sono bravi tutti, ma grazie al cazzo, quelle sono state progettate da un ingegnere navale. Le campagnole, invece, nonostante la struttura massiccia, affondano in tre secondi, peggio del Titanic, e il segreto per non farsele sfuggire è tenere il cucchiaino sotto, pronto al tempestivo sollevamento. Questione di attimi, ma beccando l’istante giusto la soddisfazione è assicurata.

Prima o poi scriverò un trattatello sul galleggiamento comparato dei prodotti del Mulino Bianco, con grafici e percentuali, modellizzando parametri come la permeabilità al caffè, la resistenza a sollecitazioni trasversali quali il mescolamento, la maggiore o minore simmetria dell’inabissamento e la raccoglibilità dei frammenti nella tazza in caso di naufragio. Chissà, magari mi assumono come beta tester.

Pensiero del giorno: “Sono pronto ad affrontare le prove”
(Obi-Wan Kenobi, “The Phantom Menace”, 1999)

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Help me if you can (I'm feeling down)


Un sabato qualunque di marzo. Aperitivo lungo, ma non selvaggio per fortuna, con Amica-Coetanea-In-Crisi (nonché Antica-Scopata-Piacevole-Al-Ricordo). Si siedono con noi, ai lati del tavolino, la sua Sindrome Premestruale e il suo Orologio Biologico. Situazione potenzialmente ai limiti della tragedia elisabettiana. Nessuna via di fuga. Cerco di nascondermi dietro una birra media, e confido nelle proprietà psicoattive delle patatine e delle olivette.  Fiducia malriposta.


Amica Coetanea (dopo un’ora di monologo sulle nefandezze del suo ex): “… e così, insomma. Cioè, capisci?”
77: “Eh. Però. Ma sei convinta che sia davvero solo colp…”
Sindrome Premestruale: “Non mettertici anche tu! SIETE TUTTI UGUALI!!!”
77: “Veramente io non…”
Amica Coetanea & Sindrome Premestruale (in coro): “TI RENDI CONTO CHE TRA UN PO’ HO QUARANT’ANNI?”
Orologio Biologico (sorridendo): “Tic-tac, tic-tac, tic-tac”
77 (sospirando): “Signorina, una caraffa di spritz con l’aperol, per favore.”

Pensiero del giorno: “Brutto idiota, presuntuoso, strapezzente e cafone!”
(Leia Organa, “The Empire Strikes Back”, 1980)

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Italian Obama vs. Miss Michigan Outstanding Teen

“Il mio sogno è la pace nel mondo!”
“Dobbiamo aiutare i bambini che muoiono di fame!”
“Mi piace andare al cinema e ascoltare musica!”
“Ci sono troppe ingiustizie!”

“Bisogna investire sui giovani!”
“Far crescere i propri sogni è possibile!”
“Ricuciremo insieme i fili dell’entusiasmo!”
“Ci vuole un cambio di mentalità!”
No, sul serio. Largo alle nuove generazioni che avanzano. La sinistra guarda al futuro, gente, mica cazzi.  Questo fa i programmi e le campagne su youtube, oh. Producendosi nelle perle di cui sopra. Si presentassero contro, alle primarie del Partito Defunto, voterei lei. Almeno ha quindici anni, e il diritto di sparare quante sequenze di stronzate banali vuole. Poi, tolto l’apparecchio e cresciute le tette, una luminosa carriera come star di Girls Gone Wild nella categoria Wet T-Shirt non gliela leva nessuno. Attività assai più interessante di qualunque azione politica di quei poveracci.

Pensiero del giorno:“La Repubblica ha bisogno di te”
(Anakin Skywalker, “Attack Of The Clones”, 2002)

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