Archive for 2007

When the going gets tough


Pensiero del giorno:
“Non è mica finita”
(Han Solo, “A New Hope”, 1977)
 

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No limits


Il problema in una serata alcolica di quelle serie, quando cominci a invecchiare, non è la prestazione, ma i tempi di recupero. Che col passare degli anni si allungano in misura esponenziale. Inoltre, rispetto all’adolescenza, aumenta la disponibilità economica, e conseguentemente la possibilità di farsi davvero malissimo. Cazzo, ci casco ogni volta.


(Uscire senza una meta precisa: perché no
Farsi cinque locali in modalità aperitivo selvaggio: bello
Spuntino interlocutorio in pizzeria: necessario
Andare a una festa con DJ e universitari: yeah
Partire direttamente con i giri di tequila: pericoloso
Perdere il conto dei giri medesimi: mortale
Due amiche sbronzissime che limonano tra loro: figata
Offrirgli immediatamente l’ennesimo drink: ovvio
Cercare di farsele entrambe: avventato
Riuscirci: hall of fame
Non essere in grado di andare oltre la lingua in bocca: per forza
Acquistare una bottiglia al banco per bere ancora dopo chiusura: patologico
Farlo seduti in strada come barboni: brutto spettacolo
Finire le sigarette: dramma
Trovare un pacchetto nella tasca interna del giubbotto: Dio esiste
Concludere all’alba con un caffè corretto: ahia
Svegliarsi alle due di pomeriggio ancora ubriachi: esilarante
Guardarsi allo specchio e desiderare di essere morti: meno esilarante
Vegetare come zombi per il resto della giornata: meritato
Giurare a sè stessi che non succederà più, mai più: ipocrita
Rendersi conto che deve appena cominciare il delirio enogastronomico natalizio: qualcuno mi aiuti)

Pensiero del giorno: “Hanno esagerato, sono pazzi”
(Conte Dooku, “Attack Of The Clones”, 2002)

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(wisdom on) The Wall


Ho sempre sostenuto che quando ci si trova dinanzi al Genio, bisogna prenderne onestamente atto. Il sublime monito che avete la fortuna di ammirare è stato iscritto, nobilitandolo così con una massiccia dose di strepitosa e amara ironia, su un muro della viuzza dove abito. Mi dolgo solamente di non aver potuto conoscere, e stringere con devozione, l’ignota mano che tanta saggezza ha scelto di condividere con le masse, ma spero di rimediare almeno in parte consegnando all’immortalità della Grande Rete questo suo capolavoro.

Pensiero del giorno: “Eppure, non siamo così sprovveduti”
(Obi-Wan Kenobi, “Revenge Of The Sith”, 2005)

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Jimmy Somerville e vellutata di verdure


Fare la vellutata di verdure agli scampi, fondamentalmente, è un gioco sottile e delicato di contrasti e profumi. Il carattere del risultato sarà figlio del modo in cui hai scelto di giocare, e potrà essere aggressivo, così come elusivo, condiscendente, o addirittura spiazzante. Il valore e la gradevolezza del piatto, a prescindere dalla sua impostazione, saranno invece determinati dall’equilibrio. E, soprattutto, da quanto sarai stato capace di sintonizzare te stesso con ciò che stai creando. Questo ultimo aspetto è il più aleatorio, non potendosi conoscere in anticipo lo stato d’animo che ti accompagnerà durante la preparazione. Inoltre, può sempre venir voglia di sperimentare. Per evitare il dramma dell’ingrediente mancante, che alle otto di sera, con il fruttivendolo chiuso, assume i contorni della tragedia, quando prevedo di dedicarmi a questo tipo di ricetta concedo ai miei acquisti di spaziare nell’intero regno vegetale, rigorosamente di stagione. Spesso, amando la contaminazione delle materie prime, anche in quello animale. Con una spiccata preferenza, dato che vivo in una città di mare, per il saccheggio della fornitissima e attraente pescheria dietro l’angolo. Conclusione del percorso, l’enoteca. Prendere il vino al supermercato è da barbari, punto. Sì, lo so che si trovano ottime etichette, ma cazzo, non puoi scegliere le annate. Follia. Come andare a comprare una macchina, sapendo marca e modello, ma accettando una cilindrata a caso. Chi conosce il collio friulano, sa che tra il 2005 e il 2006 di un sauvignon di Russiz c’è la stessa differenza che passa tra un diesel e un sedicivalvole a benzina.
Confortati dall'abbondanza dei rifornimenti, si tratta infine di calarsi nel mood giusto.
Con la complessità di un piatto, dicevo, bisogna sintonizzarsi: e non c’è niente di meglio della musica. La vellutata di verdure è decisamente femminile, nello stesso modo in cui un brasato al Barolo è assolutamente maschio. Affrontarla con la giusta empatia richiede, da uomo, una rinuncia temporanea alle proprie convinzioni eterosessuali, in favore di una sensibilità che di norma non appartiene a noi portatori di palle. Ambiguità e delicatezza del pensiero e delle percezioni che, nostalgico amante della dance anni ’80, ottengo perfettamente grazie a un’icona gay-pop dell’epoca: l’indimenticabile Jimmy Somerville. Si può cominciare.

Why, adatta anche come ritmo, mi accompagna durante lo sminuzzamento di patate, carote, cipollotti, aglio ed erbe aromatiche. Per chi è in vena di giocare all’attacco, un peperoncino minuscolo. Le quantità sono assolutamente soggettive: dipende dall'umore, e da cosa ispira sul momento. Sarà importante, subito dopo, soffriggere delicatamente ogni verdura in successione: esordiscono le fibrose e coloratissime carote, seguono dopo qualche minuto le più docili patate, chiudono gli arroganti ma teneri cipollotti con gli aromi. Olio pugliese, piuttosto che toscano. Brodo vegetale a filo, fuoco moderato. Niente sale, meglio un paio di acciughine, che si scioglieranno senza quasi lasciare tracce olfattive, ma donando una sapidità molto più corposa. Tre quarti d'ora circa, e siamo a posto. Smalltown Boy, ragazzi. Si passa ai crostacei cantando.

You leave in the morning
With everything you own in a little black case
Alone on a platform the wind and the rain
On a sad and lonely face


Gli scampi vanno sbollentati in poca acqua, tre-quattro minuti, poi fatti riposare, e curati estraendo la parte carnosa della coda. Rituale relativamente semplice, ma da eseguire con precisione. La miglior versione mai proposta di You Make Me Feel (Mighty Real) è un sottofondo perfetto. Ottima, alzando parecchio il volume, anche per l’azione del frullatore sul contenuto ormai pronto e intiepidito della pentola. Attenzione, però. Usare il minipimer ballando può essere pericoloso. Tocco di classe ad aggiungere gusto di base: per correggere la densità, un po’ dell’acqua di cottura degli scampi, filtrata. La profumata cremina arancione che ne consegue va servita in ciotole individuali, con adagiate sopra due code di scampo per porzione. Filo d’olio conclusivo, poco prezzemolo fresco a guarnire, e via. Il sentore di fiori del sauvignon di qualità farà il resto.
S’intende, i gusti son gusti: It Ain’t Necessarily So, precisa giustamente quell’adorabile checca di Jimmy. Ma se non vi piace il pesce, pazienza: almeno cliccate i link e fatevi una cultura.  

Pensiero del giorno: “Voi Jedi dovreste tenere più conto della differenza tra cognizione e saggezza”
(Dexter Jettster, “Attack Of The Clones”, 2002) 

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Blogroll show (se siete nella colonna di destra ci sarà un perchè)

Alcuni giorni ti viene voglia di scendere in strada e sorridere, trucidando gente a casaccio.
(ABS)


Io conosco un sacco di gente che non saprebbe risolvere un'equazione di primo grado a cui affiderei tranquillamente la chiave di accensione del mio polmone d'acciaio.
(Cruman)


Quando una persona si ammala e la differenza tra la vita e la morte la fa quanto è in grado di spendere, non si può più parlare di civiltà.
(dellefragilicose, ora MC)


Non ho nulla da dire, quindi scrivo.
(EvaCarriego)


Quando ieri ho visto che il numero di lettori del feed indicato da feedburner superava il centinaio ho avuto un orgasmo multiplo.
(Vortexmind)


Tra le migliaia di propositi dell'anno: trovare la giamaicana in me.
(Bhuidhe)


Sono in Mr. Blonde mode e anche se mi supplicate di non farlo vi torturerò lo stesso.
(Lameduck)


A Milano, capita di avere i coglioni girati più spesso che altrove.
(Musashimaru)


Sono una cattiva ragazza perché non mi voglio ascoltare.
(Ossimorosa)


Chi non muore si rilegge.
(Saint)


Apponendo la nostra firma sul contratto di locazione temporanea “ vita sul pianeta terra”, abbiamo sottoscritto anche la clausola della nostalgia.
(Miriam)


E' dura  la vita degli inglesi.
(Sioux)


Si sa, noi infermiere siamo sciocchine.
(Milu)


Io rimango qui con la testa fra le mani ad ascoltare e leggere i discorsi, i miei, i vostri, nel dubbio di essere un folle visionario che scorge i fili dei burattini.
(ventodipolente)


Perchè rovinare una figa del genere con un cervello?
(catopedro)


Pensiero del giorno: “È pericolosissimo metterli insieme”
(Mace Windu, “Revenge Of The Sith”, 2005)

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Hypochondriac


Capita, di non sentirsi tanto bene. D’altronde, non ho mica più vent’anni. Un’altra cosa che quando avevo vent’anni non c’era è il
forumsalute. Sezione “il medico risponde”. Un inferno. Un tunnel di buio e angoscia, da cui è impossibile uscire sani di mente, figurarsi di corpo. Si comincia cercando, così, tanto per cazzeggiare, i propri sintomi. Magari per verificare se qualche medicina già presente nel cassetto del bagno è adatta, evitandosi la rottura di palle di andare in farmacia. Pareri di veri dottori, praticamente nulla, ma una marea di discussioni che sembrano utili. Nel giro di pochi click, attraverso un’escalation di thread e di post trasudanti disperazione e tragedia, nei quali centinaia di utenti si scambiano diagnosi e prognosi con competenza da primario e pessimismo da spaventare Schopenhauer, sei fottuto. La patologia incurabile è certa, bisogna solo vedere quanto ti resta. Sperando di non soffrire troppo, e di rimanere lucido fino alla fine. Ti presenti dal tuo medico, vecchio amico dell’università, chiedendoti se sarai abbastanza forte. Dignità innanzitutto, eccheccazzo. Adesso ti faccio vedere come muore un fan di Star Wars.

77: “Allora, è cominciata in sede retrosternale, estesa all’epigastrio. Con conseguente ipersensibilizzazione, è ovvio, dell’epitelio esofageo. Date l’alterazione istologica e la flogosi, unite alla probabile – a questo punto – ipersecrezione gastrinica, lo sviluppo della sindrome di Zollinger-Ellison appare inevitabile.”
Medico: “…”
77: “…”
Medico: “Ehi, mi sbaglio o l’altra settimana ha riaperto il tipo del kebab dietro casa tua? Quello dove andavi sempre a mangiare dopo allenamento?”
77: “Beh, sì, ma…”
Medico: “E c’è sempre la tettona, al banco, quella che ogni tre medie doppio malto te ne offre una?”
77: “Certo, però questo cosa…”
Medico: “E ultimamente hai avuto qualche bruciore di stomaco?”
77: “…”
Medico: “Cominci a intravvedere la soluzione da solo, smanettone del cazzo, o chiamiamo Jessica Fletcher?”


Pensiero del giorno: “Niente può impedirlo, ormai”
(Darth Vader, “Return Of The Jedi”, 1983)

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Citofono creativo

BZZZZZZZ!
“Sì? Chi è?”
“Buongiorno, Polizia Postale. Ci risultano 160 gigabyte di materiale pornografico illegale nel suo computer, dobbiamo fare un controllo, può aprire per favore?”
“…”

BZZZZZZZ!
“Sì? Chi è?”
“Buongiorno, Amministrazione del Condominio. Hanno segnalato uno strano spandimento nell’appartamento sotto il suo, pare che sia birra. Ci fa salire per una verifica?”
“…”

BZZZZZZZ!
“Sì? Chi è?”
“Buongiorno, Ministero della Sanità. Stiamo monitorando lo stile di vita dei soggetti afflitti da disfunzioni erettili. Le dispiace compilare un breve questionario?”
“…”

BZZZZZZZ!
“Sì? Chi è?”
“Buongiorno, Protezione Animali. E’ vero che in questa casa ogni mattina torturano un gatto con il trapano, o è lei che canta sotto la doccia?”
“…”

BZZZZZZZ!
“Sì? Chi è?”
“Buongiorno, sono l’idraulico che è passato ieri. Ho trovato un perizoma nella cassetta degli attrezzi, credo che sia della sua ragazza. Va bene se glielo lascio nella buca delle lettere?”
“…”


(E’ bello avere tanti amici, che vengono a trovarti spesso, e sono ancora più coglioni di te.)

Pensiero del giorno: “Bene, introducili. Ne discuteremo più tardi.”
(Darth Sidious, “Attack Of The Clones”, 2002)

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Cronache dal futuro


Da “Repubblica.it”, ottobre 2027.
(disponibile anche per il download corticale diretto, previa consenso al trattamento dei dati sinaptici personali)

Esteri:
- L’Imperatore Cinese, Jackie Chan III, dichiara nel suo discorso presso la sede delle Nazioni Unite a Baghdad che il processo di democratizzazione degli Stati Uniti d’America è a buon punto. Continuano però gli atti di terrorismo contro le forze di liberazione della coalizione Asiatico-Africana, l’ultimo dei quali, che ha visto misteriosi attentatori sabotare con la Coca Cola un’intera partita di involtini primavera, è stato rivendicato sul canale satellitare clandestino CNN dalla famigerata cellula “McDonald’s”. Dal suo introvabile rifugio sulle montagne di Malibu, l’ideologa della resistenza Britney Spears ha diffuso un videomessaggio in cui invita tutti i partigiani yankee a proseguire nella lotta all’invasore, “nel nome di coloro che hanno dato la vita in questa guerra, come l’eroica e compianta Paris Hilton, che ebbe il coraggio di dire la verità a testa alta, ossia che i gialli ce l’hanno piccolo, e venne condannata a morte per questo.”

Politica interna:
- Infuria il dibattito sulla riforma della legge elettorale, attualmente strutturata secondo il modello “pluriclientelare bulgaro con bonus di maggioranza”. Il motivo del contendere, stante l’assodata convergenza di tutte le parti politiche sulle norme – intoccabili da vent’anni - che assicurano una tranquilla gestione pluriclientelare, riguarda appunto il “bonus di maggioranza”. Questo andrebbe assegnato, secondo il Presidente del Consiglio Flavio Briatore, alla coalizione i cui candidati vantino un miglior rapporto percentuale tra redditi evasi e condanne definitive, premiando così “coloro che nella vita hanno dimostrato di saperci fare”. Secca la replica del leader dell’opposizione, l’Onorevole Paolo Bonolis, il quale ribadisce la convinzione che il bonus dovrebbe spettare ai partiti i cui candidati abbiano ottenuto i migliori piazzamenti nei quiz televisivi e nei reality show, premiando così “coloro che nella vita hanno dimostrato di saper stare davanti al pubblico”.

Cronaca:
- Suscita perplessità la decisione del Preside della scuola elementare “Cristina D’Avena” di Voghera, che ha espulso un alunno colpevole di aver violato la normativa anti-bullismo uccidendo un compagno di classe con una raffica di MP5 a bruciapelo alle spalle. “La circolare del Ministero dell’Istruzione è chiara, sia sulle regole di ingaggio che sulle dotazioni ammesse”, si difende il funzionario. “La distanza minima negli scontri a fuoco è 5 metri, si deve essere frontali, e sono vietate le armi automatiche e i proiettili camiciati. Il problema è che questi nuovi I-Pod della Heckler&Koch, con lettore multimediale e rateo di tiro da 900 colpi al minuto, vanno di moda tra i ragazzini, ce li hanno tutti.”

Sport:
- Champions League, la Juventus pareggia a Teheran grazie a un rigore molto dubbio. L’allenatore bianconero dichiara: “era netto. Si è visto chiaramente il difensore starnutire a meno di due passi dal nostro centravanti”.

Spettacoli:
- Grande successo di pubblico per la presentazione dell'autobiografia del recente premio Oscar alla carriera, Rocco Siffredi, intitolata “Una vita del cazzo”. Intervistato riguardo alla possibilità di darsi alla politica, l’attore ha replicato: “Ci avevo pensato, avendo una buona esperienza nel metterlo in culo alla gente. Ma questi sono troppo bravi anche per me”.

Pensiero del giorno: “Sempre in movimento il futuro è”
(Yoda, “The Empire Strikes Back”, 1980)

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Visitors


Non voglio parlare, anche se sarebbe interessante, della serie di fantascienza cult trasmessa negli anni ‘80. Telefilm veramente divertente, peraltro, in cui dei fetentissimi  lucertoloni alieni invadono la Terra e ne assoggettano la popolazione instaurando un regime dittatoriale, con tanto di propaganda e metodi nazifascisti. Molto aiutati, nel compito, dal fatto di apparire con sembianze umane, mediante sofisticati camuffamenti che gli conferiscono un look simile ai ballerini di Michael Jackson. Tanto per gradire, infine, il gran capo della forza di invasione si presenta come una gnoccona cotonata, eighties che più eighties non si può, la quale oltre a essere una solenne bastarda assassina di innocenti indulge spesso nel vezzo di mangiarsi topi vivi. Ovvio che il genere umano non ha scampo, soccombe miseramente, e ne esce vittorioso solo alla fine grazie alla scoperta di un batterio letale per gli alieni ma innocuo per i terrestri (all’epoca era sembrata una trovata narrativa relativamente nuova, giuro).
Oh merda,  sto divagando. I visitors di cui volevo parlare, dicevo, sono questi:



Ora, mi lusinga questo interesse istituzionale per la mia modesta paginetta personale. Mi inquieta anche un po', in effetti. Che ne so, magari alle 11.32 qualche portaborse di Mastella, al Senato, in uno dei rari momenti di cazzeggio che i nostri eroici rappresentanti si concedono, ha letto quello che penso del maialone democristiano, e ha allertato la magistratura. La quale, prima di procedere, ha ritenuto necessario consultare il proprio organo di controllo, il CSM, che alle 14.38 ha sollecitamente monitorato di persona la situazione.
Vostro Onore, se è così, a mia discolpa posso dire che bevo, faccio uso di droghe leggere, e soffro di depressione, questo perchè ero convinto di aver votato un Governo di sinistra che invece sta prendendo per il culo tutti, in particolare consentendo a un viscido baciapile tendente al berlusconismo di fare il Ministro della Giustizia. L'incapacità di intendere e di volere ci sta tutta, cazzo.

Pensiero del giorno: “Mi chiedo se le tue sensazioni in questa faccenda siano chiare”
(Darth Sidious, “Return Of The Jedi”, 1983)

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Driving school for dummies



Davanti al posto di guida di qualunque autovettura si trova un comando meccanico, di forma circolare, detto volante o sterzo. Tale comando, su cui il guidatore agisce con le mani ruotandolo in senso orario o antiorario allo scopo di dirigere il mezzo a destra o a sinistra, vede collocata immediatamente dietro a sé una levetta orizzontale. Questa, oltre a eventuali funzioni accessorie quali per esempio il controllo dei fanali, ha come principale utilizzo quello di azionare gli indicatori di direzione, volgarmente detti frecce, ed è facilmente raggiungibile con le dita senza staccare le mani dal volante.


Gli indicatori di direzione, come suggerisce la loro stessa denominazione, servono a preavvertire gli altri veicoli - mediante l’accensione di piccole lucine intermittenti, laterali al mezzo, di colore giallo o arancione per garantire la massima visibilità - dell’intenzione di effettuare una svolta, o di cambiare la corsia di marcia. Il loro uso è sempre obbligatorio.

Semplice, direi. Dovrebbe essere chiaro per chiunque abbia la patente, essendo ben evidenziato nei manuali di scuola guida e nel codice della strada. Quindi, porca di quella troiaccia infame, anche per te, incommensurabile testa di cazzo. Che evidentemente la patente ce l’hai, visto che oggi te ne andavi in giro con il tuo Cherokee da sborone, e hai pensato che l’aver sbagliato corsia al semaforo non sarebbe stato un gran problema. Eri obbligato ad andare dritto, e mal che vada ti saresti fatto un giro dell’isolato inutile. D’altronde, telefonando senza viva voce mentre si guida, un attimo di distrazione può capitare. Ma no, figuriamoci. Giro dell’isolato, solo per evitare di tagliare la strada alla gente svoltando dove non puoi? Maddai, che vuoi che sia.

Allora l’hai fatto. Non solo, ma non hai messo la freccia se non a metà manovra. La avessi azionata prima, da fermo, il ragazzo in scooter se ne sarebbe accorto, e magari ti avrebbe fatto passare. Ma tu lo hai chiuso senza preavviso, ed è stato un bel botto. Per fortuna, nulla di grave, ma qualche contusione – e il motorino distrutto – sì. Il fastidio grosso, però, è scattato dopo. Quando sei sceso, più incazzato per la fiancata del tuo SUV di merda che preoccupato per il ragazzo a terra. E hai dichiarato: “Beh? Avevo pur messo la freccia!”. Vabbè, avrei voluto spiegarti che la freccia si mette prima di cambiare corsia, non per confermare a tutti “ehi, guardate che sto girando!” dopo averlo fatto, e che la direzione di marcia obbligatoria va rispettata sempre, non solo se non intralcia i tuoi piani. Eppure, anche se stavo nella macchina dietro alla tua, non ti ho detto niente. Ma non perché mi stai sui coglioni, eh. Ho solo trovato molto più stimolante raccontare ogni dettaglio dell’incidente ai vigili urbani, compresa quella cosetta del telefonino, per completezza, sai. Che dici, ho fatto male?

Pensiero del giorno: “Pilotare è per droidi”
(Obi-Wan Kenobi, “Revenge Of The Sith”, 2005)

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Vacation

Ladies and gentlemen, codesto spazio virtuale va in vacanza. Io no, ma il lavoro mi porterà lontano dagli occhi, dal cuore, e soprattutto da internet fino a settembre. Mi congedo quindi dalle donzelle con profondi ed equivoci baci&abbracci, e dai maschietti con virili e solide strette di mano.

May the Force be with you, always.

Pensiero del giorno: “Io tornerò qui a liberarti”
(Anakin Skywalker,
The Phantom Menace, 1999)

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Scrivere davvero



Da una grandiosa idea di Bhuidhe...

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Quagliarella



Abbiate pazienza, e perdonate il post inutile. Ma questo blog, e io, siamo tifosi dell'Udinese da sempre. Con il ragazzo qua sopra, insieme ad Antonio Di Natale, l'anno prossimo avremo due terzi dell'attacco della Nazionale.

Di conseguenza, sto godendo come una pornodiva.

Pensiero del giorno: “Niente dovrà fermarci, questa volta”
(Darth Vader, “A New Hope”, 1977)

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Mission Accomplished

Giugno.
Caldo.
Tramonto.
Festa di laurea in riva al mare.
Settantasette si presenta in tenuta da surfista anni ’80, recando in dono: numero 24 birre, numero 2 bottiglie di Havana 7, euro 50 di sansemilla. Nonostante si renda conto che i wayfarer e le all-star senza lacci sono un po’ fuori moda, si sente bullo comunque.
Ciò che si trova davanti è un enorme gazebo pavimentato, rivolto verso il bagnasciuga, dotato di formalissimi camerieri, camicia bianca e papillon, che servono un catering assai lussuoso a una quarantina di ospiti ambosessi in abiti quasi da cocktail.
Settantasette pensa, complimentando la festeggiata, che il concetto di “party in spiaggia” si è evoluto nel tempo molto più velocemente di lui, e in direzione divergente.
Rassicurato dalla neo-dottoressa riguardo al fatto che, quando il DJ partirà con la musica, e un adeguato numero dei presenti arriverà in doppia cifra con le consumazioni, l’atmosfera si rallegrerà sicuramente, Settantasette si dedica alla manipolazione di sottili foglietti di cartavelina. Così, giusto per non correre rischi.
Dopo aver sdegnosamente rifiutato un flute e un piattino di porcellana, dandosi al prosecco direttamente dalla bottiglia, e ai gamberoni mangiati con le mani, comincia a sentirsi un po’ più a suo agio.
Vedere poi che le creazioni della sua digitazione, mirabili quanto a compattezza e precisione della chiusura, e spaventose quanto a percentuale di contenuto psicoattivo, riscuotono un lodevole successo, girando con continuità tra gli invitati, lo conforta ulteriormente.
Ma quanto cazzo ingessati siete, pensa. Non per molto, però. Non per molto. Sorride.
Al calare delle tenebre, i primi risultati del diabolico piano cominciano a rendersi evidenti, e il danzare a ritmi disgustosamente sudamericani delle gonnelline MaxMara e delle camicie RalphLauren si fa progressivamente più scomposto e disinibito.
Quando una graziosa rampolla-bene si rovescia ridendo il ginlemon addosso, risolve togliendosi il vestito al grido di “tutti a fare il bagno”, e parte di corsa verso il mare sventolando il reggiseno e ottenendo unanime seguito, Settantasette sa di aver vinto.
Tutti i più grandi, da Sampras a Schumacher, hanno saputo mollare nel momento migliore, ed è quindi l’ora di scomparire in a blaze of glory.
Ordina un whiterussian all’ultimo dei barman rimasti, e se ne va bevendolo, in una consapevole citazione del Grande Lebowsky. La laureata-ormai-da-un-po’, priva dell’originario tailleur e di gran parte dei suoi principi morali, lo rincorre per salutarlo, ed esprime il suo apprezzamento per l’animazione data alla serata con una congrua percentuale di lingua in bocca.
Allontanandosi definitivamente, accompagnato dalle note di “One step Beyond”, dal CD dei Madness precedentemente imposto a un condiscendente e comprensivo DJ, Settantasette pensa che è stato uno sporco lavoro, ma qualcuno doveva pur farlo.

Pensiero del giorno: “Sono Luke Skywalker, e sono venuto a salvarla”
(Luke Skywalker, “A New Hope”, 1977)

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If

Se…
… guidando verso casa, una sera, accendi l’autoradio pensando di ascoltare la partita, e senti urla, cori, insulti, e ti dici “però, che casino che fanno gli ultras della Lituania”. E poi scopri che era la diretta dal Senato della Repubblica Italiana, e tu avevi aspettato trent’anni di avere la sinistra al governo, e avevi votato “la fine di Andreotti” nel Giudizio Universale di “Cuore”, e avevi manifestato, e volantinato, e sfanculato fascisti e chiesaioli stupidi come te, e adesso ti fa tutto schifo e non te ne frega più un cazzo.

Se…
… una tua vecchia amica, la bella del liceo, che ti è molto cara anche perché qualche volta ci hai scopato nella tua Y10 ai tempi in cui era una macchina appena uscita, usa un SMS per dirti che sta divorziando e che se ne va dai genitori con i due figli, facendoti sentire vecchio e triste. Non perché ormai le ragazze della tua vita hanno l’età per essere madri di famiglia. Ma perché una che ha studiato lettere e che citava Proust e Queneau a memoria adesso scrive con le k e i cmq, e ti rendi conto di quanto il tempo e le sfighe possano abbruttire l’anima e la mente.

Se…
… la musica che ha accompagnato la tua adolescenza non viene più definita “revival”, ma “vintage”, e cominci davvero a capire come si sentiva tua mamma quando ascoltava i Beatles, mentre il tuo mondo iniziava e finiva con i Clash. Al limite, se lo scopo era sparare la lingua in bocca a qualcuna, potevano essere ammessi come colonna sonora i primi Duran Duran. E adesso, l’ultima che ha manifestato interesse per il tuo uccello, giustificata in tale bizzarra propensione dalla giovane età, è una che ha provato a spiegarti – seriamente – che i testi di Tiziano Ferro vanno capiti.

Allora.
Spegnere il cervello.
Farti un purino di maria da solo.
E guardare il DVD di “Animal House” ridendo come un cretino.
Diventa la serata più piacevole e divertente che tu possa immaginare.

Pensiero del giorno:“Tu sei tutto quello che rimane di quell’antica religione”
(Gran Moff Tarkin, “A New Hope”, 1977)

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A long time ago, in a galaxy far, far away...


 
25 maggio 1977 - 25 maggio 2007.


  


                       Grazie.




Pensiero del giorno: “Certo che lo conosco. Sono io.”
(Obi-Wan Kenobi, “A New Hope”, 1977)

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Let Love Rule


Di cose così te ne accorgi all'improvviso. Durante le schermaglie verbali del pre-uscita con la morosa, quando si sta vestendo, e tu sei già alla terza birretta mentre aspetti, per esempio. In questi casi, a complessi ragionamenti su compatibilità cromatiche di borsette e cinture e scarpe e gonne, oppongo da sempre un mio personale e solidissimo metro di valutazione del look femminile. No, non sarai mai troppo scollata. No, non saranno mai troppo alti, i tacchi. No, non si alza troppo quando ti siedi, il vestitino. Si vede l'autoreggente? Meglio. Sembro una baldracca? Fantastico. Ma sei un maniaco! Certo. Non capisci un cazzo di moda, hai il senso estetico di una scimmia! Per forza, sono un uomo. Uffa, che dici, mi metto i jeans? Se vuoi, ma quelli che ti fanno il culo bello, però. Fottiti, cretino. Anche tu, amore.


Viviamo insieme da anni. Il che implica un livello di confidenza e intimità assoluto. Perchè altrimenti non funziona, non può funzionare. Non parlo semplicemente della possibilità di svaccarsi in compagnia con birre, rutti e porchemadoske libere davanti alla partita, o di banalità simili, che ritengo scontate. Intendo l'intimità vera, quella in cui ci si dà il cinque se la cagata mattutina è particolarmente soddisfacente, e si fa a gara a chi ha più pornografia interessante - nonchè originale - nella sua partizione dell'hard disk. E ci si chiama a vicenda troia e frocetto, così, tanto per prendersi per il culo, facendosi scherzi pesantissimi, condividendo sbronze colossali. Senza problemi se, strafatti, si finisce a limonare entrambi con qualcuna o qualcuno mai visto prima. Anzi, ridendosi in faccia a vicenda la mattina dopo, cercando di ricordare chi l'ha fatta più grossa.

Esattamente come con gli antichi e mai abbastanza rimpianti coinquilini dell'università. Ecco, per avere la felicità nella vita con una donna, lei deve rappresentare questo. Semplicemente essere l'ultimo, in ordine di tempo, dei tanti pazzoidi, schizzati e adorabili compagni di appartamento che hai avuto, e che sono i tuoi migliori amici.

Pensiero del giorno: “Ti amo” “Lo so”
(Leia Organa & Han Solo, “The Empire Strikes Back”, 1980)

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Bella Ciao















Pensiero del giorno: “Voglio conoscere le vie della Forza e diventare un Jedi, come mio padre”
(Luke Skywalker, “A New Hope”, 1977)

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Silence of the lambs


Ne aveva parlato il buon Catopedro, e sostanzialmente concordo con lui. Kevin Smith, dopo 10 anni, non è riuscito a ripetersi del tutto. Ma Clerks era un capolavoro inarrivabile. E per quanto si rida parecchio, Clerks 2 non ci si avvicina nemmeno. Ma una scena, una sola, breve scena, va diritta nell'olimpo del cinema, e ci rimarrà per sempre. E', semplicemente, impossibile che venga mai più girato qualcosa di altrettanto folle, esilarante e malato al tempo stesso. Quando ci si trova davanti il Genio, bisogna riconoscerlo. Ma certo, Jay. Certo che ti scoperei.




Pensiero del giorno: “Il ragazzo ha doti eccezionali”
(Mace Windu, “Attack Of The Clones”, 2002)

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Buona Pasqua, eh!

Il primo abuso comincia quando ha dieci anni:
Il priore mi chiamava su, nel suo studio o nella camera da letto, mi faceva spogliare e mi spiegava come, negli atti che mi avrebbe chiesto, si sarebbe realizzata la più piena comunione eucaristica.

No comment.

Pensiero del giorno: “Un difetto sempre più comune, tra i Jedi”
(Yoda, “Attack Of The Clones”, 2002)

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187 dei miei coglioni


Dopo 4 giorni senza linea adsl, per un cazzo di upgrade del server. Senza preavviso, s'intende. Dopo una decina di chiamate a un servizio tecnico la cui utilità si rivela pari a quella di un secondo buco del culo. Dopo l'ammissione finale, da parte di una operatrice peraltro innocente, ma a cui auguro comunque uno stupro di gruppo a opera di un branco di gorilla fuggiti dal circo, che il disservizio è colpa loro ed era previsto, ma come, non ero stato informato?
Dopo tutto questo.
Solo una cosa mi auguro.
Che la Telecom se la comprino i cinesi.
E che li licenzino in tronco dal primo all'ultimo.
Vaffanculo.

Pensiero del giorno: “Le sue capacità lo hanno reso arrogante”
(Obi-Wan Kenobi, “Attack Of The Clones”, 2002)

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Plug in Baby


Ebbene: so che a 36 anni suonati fare il rockfan, con DVD dei concerti e discografie intere che girano in loop sia in macchina che a casa, può sembrare anacronistico. Alle magliette e ai poster spero di non arrivare, ma non è detto.
Però.
Quando ascolti una band per anni, e ti stupisci album dopo album per la qualità e l'intensità del sound.
E poi.
Fughi gli ultimi dubbi da vecchio trombone, che si è fatto vent'anni di live act in giro per il mondo, e che se non vede con i suoi occhi non dà mai giudizi definitivi.
Quindi.
Ti ritrovi sotto un palco, a pogare insieme a groupie ventenni adoranti e bagnate, non una - giustificato magari dal tuo indulgere all'uso di sostanze psicoattive - ma due volte, a due concerti di fila.
Allora.
E' il caso di ammettere che il Rock è ancora vivo.









(e che Matt Bellamy ha ascoltato Hendrix parecchio, per imparare a maltrattare divinamente la Manson)

Pensiero del giorno: “Io non salirò mai su una di quelle spaventose astronavi”
(C-3PO, “The Phantom Menace”, 1999)

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La saggezza della tradizione friulana

                       

E' usanza antichissima, d
alle mie parti, che l'uccisione del maiale (purcit) sia una grande occasione di festa per la famiglia proprietaria dell'animale, a cui partecipano tutti i parenti, gli amici, i vicini, se non addirittura l'intero paese. Colui che materialmente esegue l'operazione è un esperto, convocato apposta e ben remunerato, detto purcitâr, che in italiano sarebbe il norcino. Il purcitâr, con un colpo preciso di una sorta di sparachiodi in mezzo agli occhi, fulmina il purcit, che stramazza in un attimo ed è subito appeso, dissanguato, e preparato per l'utilizzo alimentare. Per il maiale, una fine inevitabile, ma indolore e pietosa.

Uno dei riferimenti più esilaranti a tutto ciò può essere sentito, a volte, allo stadio Friuli. Esempio tipico: Udinese-Roma, zero a zero, metà del primo tempo. Totti, appena sfiorato da un difensore bianconero, si getta a terra strillando e rotolando come se lo avessero accoltellato. In qualunque stadio d'Italia la reazione dei tifosi sarebbe il canonico e banale grido
devi morire. A Udine, capita che un omone di mezza età con camicia a quadri, cappello da alpino, e due mani come badili, si alzi e urli PURCITAILU!!!, con conseguente risata dell'intera curva. Perchè purcitailu non vuole dire semplicemente uccidetelo, bensì, come nella procedura della tradizione friulana, significa chiamate un purcitâr, affinchè ponga pietosamente fine alle sue sofferenze con la sparachiodi, per poi farne salsicce. Tutto riassunto, con sublime sintesi popolare, in un'unica esortazione.

Ecco, diciamo che ultimamente tutto questo mi viene spesso in mente osservando certe facce. Chissà quanto chiede, un bravo
purcitâr, per occuparsi di tre bestie simili. 

Pensiero del giorno: “Non mi serve a niente, da morto”
(Boba Fett, “The Empire Strikes Back”, 1980) 

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TBC Reloaded


Un annetto fa, o giù di lì, come a un paio di cigni in Romania veniva la tosse tutti i media si precipitavano a coprire l'evento, con risultati francamente comici. Cioè, a me faceva ridere vedere task force di biologi con le tute da astronauta strappare galline dalle mani di anziani contadini perplessi, come fosse l'invasione degli ultracorpi. Casi di aviaria sull'uomo, poche decine in tutto il mondo (per lo più di allevatori di polli cinesi, che con i pennuti  ci dormono). Contagio da uomo a uomo, zero. Guadagno, per il procurato allarme, delle case farmaceutiche che producono anti-influenzali, millemila miliardi.

Oggi, un articoletto prontamente seppellito nelle pagine interne, mi informa che un nuovo ceppo di tubercolosi, mortale e assolutamente incurabile, fa diverse migliaia (MIGLIAIA) di vittime all'anno, che in Italia ci sono già stati otto casi (OTTO, QUI DA NOI, NON IN CAMBOGIA), che un contagiato non isolato è una vera e propria bomba biologica, e che è come essere tornati all'era pre-antibiotici. Non c'è cura con i medicinali che conosciamo.

Ah, ecco. Non essendoci cura, non c'è niente da guadagnarci sopra con i farmaci. Ora capisco. Non si può mica togliere visibilità in prima pagina al puttaniere che fotografa le tette alle veline per stronzate del genere. Su cui non lucra nessuno, al massimo muore.

Pensiero del giorno: “Ciò che ti dissi era vero, da un certo punto di vista”
(Obi-Wan Kenobi, “Return Of The Jedi”, 1983)

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Psycho Poker


Tocca a Coscienza dare le carte.  E chiamare l’ultima smazzata. Il piatto è grosso, certamente se lo giocheranno tutti.

Ego, che è primo di mano, non apre.
Orgoglio invece punta, e abbastanza alto. Sa di rischiare, ma è fatto così. Spesso, con il gioco aggressivo, si è portato a casa poste notevoli, anche senza avere granchè in mano. Ancora più spesso, però, gli è capitato che qualcuno venisse a vedere i suoi bluff, e ha perso molto. Non stavolta, pensa Orgoglio. Non stavolta.
Sorprendentemente, Rimorso vede l’apertura, e rilancia del doppio. E’ serio e concentrato, consapevole di avere un gran punto. Sa che Orgoglio ci starà almeno fino ai cambi delle carte, ma con il rilancio spera almeno di indurre Ego e Coscienza a lasciare.
Anche se il gioco si sta alzando un po’ troppo, Coscienza ci sta. Non tanto perché speri davvero di vincere, ma vuole vedere fino a che punto saranno disposti a rischiare gli altri.
Ego, che non è tipo da tirarsi indietro, copre anche lui l’apertura e i rilanci. Dopo aver cambiato, parlerà per ultimo, e questo è un bel vantaggio tattico. Gli altri dovranno scoprirsi prima di lui. Cambia una carta, sperando che la sua doppia coppia di sette e Jack si trasformi in un full. Ha fatto bene a non aprire, adesso tutti penseranno che prima non avesse niente, e che adesso stia tentando una improbabile scala a incastro.
Orgoglio ne cambia due, anche se ha solo una coppia di Re. Si tiene un dieci, il che abbassa le sue probabilità di aumentare il punto, ma unitamente al fatto che ha aperto alto, cambiare due carte farà pensare a tutti che abbia già un tris in mano.
Rimorso si dichiara servito. Visto il rilancio sull’apertura che ha fatto prima, sa che gli altri immaginano che abbia un bel punto, una scala, o addirittura un full, dato che non ha cambiato. Non sapete quanto, pensa, guardando le quattro carte uguali più un Jack che ha in mano. Il nove è poco affascinante, neanche da mettere con le Donne o gli Assi. Ma quando te ne danno quattro tutti insieme è un bel vedere.
Coscienza prende tre carte. Con due Assi è una scelta obbligata, anche se così il suo gioco è molto scoperto. Ma visti i cambi degli altri, c’è poco da ragionare in termini di tattica o bluff. Bisogna semplicemente affidarsi al calcolo delle probabilità, il quale dice che con una coppia in mano cambiarne tre è la scelta migliore. E poi, insomma, due Assi sono sempre due Assi.
Orgoglio guarda lentamente le sue carte, scoprendone gli angoli in successione. Re, Re, dieci… Re, Re. Rimane impassibile, e punta alto. Alto ma non troppo.
Rimorso, a questo punto, si gioca tutto. Vede, e rilancia del piatto.
Coscienza osserva i suoi tre Assi, che sono un bel punto. Ma è chiaro che non basteranno, in una smazzata come questa. Scuotendo la testa, lascia.
Ego non ha ancora guardato la carta che gli è entrata, e come tutti lo fa lentamente. Sette, sette, Jack, Jack… Donna. Niente da fare, con una doppia coppia non è proprio il caso di andare contro un servito e contro uno che al servito ha tranquillamente rilanciato in faccia. A un tipo come lui secca moltissimo, ma deve lasciare. E’ chiaro che Orgoglio e Rimorso hanno i punti migliori, e se la giocheranno tra loro.
Orgoglio, naturalmente, sta al rilancio, senza nemmeno infierire alzando ancora la posta.
Rimorso, praticamente certo di avere vinto, mette sul tavolo il suo poker di nove. E rimane impietrito quando vede i quattro Re del suo avversario.
La partita è finita.
Orgoglio, stavolta, l’ha spuntata.
Ma pensando a quanto hanno perso gli altri, a quanto gli è costata, e al fatto che tipi come Coscienza, Ego e Rimorso gliela faranno pagare di sicuro, non riesce a essere contento.
Per niente.

Pensiero del giorno: “Guarda dentro di te. Tu sai che è vero.”
(Darth Vader, “The Empire Strikes Back”, 1980)

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Chain Reaction


Beh, doveva succedere prima o poi. Il partecipare a una blog-catena, intendo. Ma visto che sono stato citato nella sua Z-List dalla mitica Lameduck (alla quale rimando per capire un po' meglio di cosa si tratta) , ottempero volentieri. Rullo di tamburi. Ritengo dunque assolutamente degni di menzione, e di relative visite a centinaia di migliaia, i seguenti cyber-pazzerelli (che, se e solo se gradiscono, invito a proseguire il giochino):



Musashimaru
Ossimorosa
Tana-Libera-Tutti
TagliaQuarantaDue
Ventodipolente
prostata

Che si aggiungono ai già citati:

Spartacus Quirinus
settantasette
TsPlus
VeroSudamerica
Brunius Pensatoio
JustFrank
Batsceba
Il vaso di Pandora
Pibua
Fly
Stella
Diderot
Red Rain
Avere o Essere
Ohibò mi garba
Fabio Guerrazzi
Streets of Imperia
Pensare in profondo
Il blog di Chit
blabla-sonia
Bhikkhu
Bloggando si impara
BraGiu.net
Friends For Free
Human Rights
l’orizzonte degli eventi
Looking for my world
Mi Casa es Tu Casa
ivansantoro.net
Not In My Name
Ruffled Thoughts
moltitudini
M@d Riot
Dancing through wind and sand
A.I.U.T.O.
Il blog di pennarossa
Daniela Tuscano
KRepa’s KorNeR
unpercento
Al centro dell’universo e dintorni
Curly and the universe
Gidibao’s Cafè
LabottegadiKit
La fabbrica di noci
WebLogin

Pensiero del giorno: “Saremmo onorati se vi uniste a noi”
(Darth Vader, “The Empire Strikes Back”, 1980)

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Jailhouse Rock


Non serve commentare l'immagine qui di lato. Un paradigma di faccia da stronzo simile si autodefinisce. Non serve nemmeno ricordare quanto i miserabili di questo tipo rappresentino il livello più infimo dello schifo italiano. L'arrivismo criminale in giacca e cravatta, quello dei Tanzi, dei Previti&Dell'Utri, dei Ricucci. Beh, ma alla fine li hanno beccati tutti, no? Certo. Ed era anche ora, direi. C'è una cosa, però, che mi fa veramente uscire di testa dal fastidio. Questi gradevoli personaggini, che hanno passato la vita rubando i miliardi e godendoseli nei modi più arroganti possibili, in galera non ci riescono mica a stare. Oh, non durano neanche due giorni. E le crisi di pianto, e le convulsioni, e la claustrofobia, e i problemi cardiaci, e le difficoltà ad alimentarsi. Avvocatoni che rilasciano preoccupate dichiarazioni, e presentano istanze per i domiciliari o per il trasferimento in infermeria. In termini medici, incompatibilità delle condizioni di salute con il regime carcerario.

Farò uno sforzo di sintesi dialettica, limitandomi a tre parole: GRAZIE AL CAZZO. Chiunque sta male se lo sbattono dentro. Chiunque. Se mi vengono a prendere a casa e mi chiudono in cella, come minimo mi viene una crisi depressiva. Come minimo mi viene da piangere e perdo l'appetito. E dormo male e dimagrisco. E soffro di ansia e panico e claustrofobia. Grazie al cazzo, e pardon per la ripetizione. Solo che se sono un coglione qualunque, senza un pool di avvocati da mille euro l'ora, il mio malessere me lo infilo nel culo (sperando che sia l'unica cosa a finirci dentro, visto quello che si dice sulle usanze del luogo).

Cosa significa incompatibilità con il carcere? Grazie al cazzo (e tre). E' come dire che sei incompatibile con i calci nei denti. Vale per tutti. Evidentemente, però, i truffatori miliardari sono un po' più sensibili a queste cose rispetto agli scippatori di strada, che infatti non si lamentano mai. Sarà perchè il trasloco improvviso al gabbio, se sei abituato ai villoni con piscina e servitù e ai grandi alberghi con le suite piene di puttane e cocaina, è traumatico. Magari, se vivevi in una baracca di periferia neanche te ne accorgevi. Da questo punto di vista, quasi ti capisco, sei molto provato sul piano emotivo, poverino.

Ma la sai una cosa? Dai, che ci arrivi. Non è difficile. Esatto, bravo, hai indovinato: non me ne frega un cazzo.

Pensiero del giorno: “Una cosa è certa: diverremo tutti magrissimi”
(Han Solo, “A New Hope”, 1977)

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I love Amerika


Un estratto dal Washington Post di ieri, 28 febbraio 2007. L'articolo è a firma di David B. Rivkin Jr. e Lee A. Casey, dello studio legale Baker Hostetler, uno dei più potenti degli Stati Uniti. Per capirci, questi sono editoriali pesanti e significativi, che di solito hanno una notevole influenza politica. Il tutto è passato quasi completamente sotto silenzio da noi.


“The effort to prosecute these American agents is only one instance of a growing problem. Efforts to use domestic and international legal systems to intimidate U.S. officials are proliferating, especially in Europe. Cases are pending in Germany against other CIA agents (...) all because of controversial aspects of the war on terrorism. (...) These follow Belgium's misguided effort to pursue universal jurisdiction claims for alleged violations of international law, which also resulted in complaints against American officials. (...) The overall problem is unlikely to go away. The initiation of judicial proceedings against individual Americans is too attractive a means of striking at the United States, and one often not subject to control by the relevant foreign government.Accordingly, Congress should make it a crime to initiate or maintain a prosecution against American officials if the proceeding itself otherwise violates accepted international legal norms. Thus, in instances where there is a clear case of immunity, U.S. prosecutors could answer proceedings such as the Italian indictments with criminal proceedings in U.S. courts. By responding in kind, even if few overreaching foreign officials are ever actually tried, such a law would create a powerful disincentive for these kinds of legal antics.”

Traduzione: questi rompicoglioni di Europei, cioè Tedeschi, Belgi e ultimamente Italiani, si ostinano a pretendere che i nostri funzionari rispettino le loro leggi quando agiscono sui loro territori, mentre ci sembrava fosse chiaro a tutti che noi possiamo fare quel cazzo che ci pare.  Addirittura, osano processare i nostri agenti che commettono reati violando le loro norme da froci sulla tutela dei diritti umani, e pare che intendano continuare a farlo. Ebbene, per evitare a priori questo enorme rompimento di palle, sarebbe il caso che il Congresso legiferi in modo da far diventare un reato il procedere in giudizio contro i nostri uomini, facendo conseguentemente incriminare i magistrati Europei che provano a fare gli stronzi. Questo dovrebbe bastare a fargli capire chi comanda.

... e poi mi chiedono come mai gli Americani mi stanno sul cazzo.

Pensiero del giorno: “Io sento in te molta paura”
(Yoda, “The Phantom Menace”, 1999) 

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Lo Stato ideale / 5


In questi giorni di incertezza istituzionale, ma soprattutto di mia inclinazione al cazzeggio, ritengo sia il momento di proporre la quinta parte del progetto di riforma del codice penale (i capitoli precedenti sono qui: 1 2 3 4 ) che tanto plauso bipartisan ha ottenuto finora. Andiamo così a trattare dei reati di:


- Uso reiterato e doloso di incomprensibile idioma tecnico-informatico


(pena: un anno di confino presso una tribù di Inuit. Dove anche solo per chiedere da mangiare è obbligatorio l’uso corretto del loro dialetto: il Quawiaraq, lingua detta agglutinante-polisintetica a causa dei circa settecento suffissi di cui è dotata, e nella quale “tusaatsiarunnanngittualuujunga” significa “non mi sento tanto bene”, ma se si invertono una “a” ed una “u” significa “ho visto tua madre spompinare un tricheco”. Poi vediamo se hai ancora voglia di affermare che “le invalid action nei form e le open tag compromettono lo strict xhtml, lo sanno tutti” facendo sentire cretino chi ti ascolta.)

- Conservazione prolungata e premeditata di banconota da 50 euro come unico contenuto del portafoglio, per farsi sempre offrire il caffè


(pena: trasferimento di un anno in un ufficio nella zona più cara di Tokyo, ma senza aumenti di stipendio. Lì un caffè costa proprio 50 euro, e se non lo offri tu almeno una volta al giorno i colleghi giapponesi ti mobbizzano selvaggiamente con scherzi atroci, come nasconderti pezzi di sushi marcio nella stampante o sostituirti le presentazioni in power point, prima delle riunioni importanti, con animazioni hentai del genere alien-porn, in cui numerose adolescenti vestite da scolarette vengono violentate da polipi marziani, e bizzarramente alla fin fine apprezzano.)

- Utilizzo nel salutare perfetti sconosciuti dell’esclamazione “Ciao, carissimo!” accompagnata da baci e abbracci


(reato tipico di P.R. e gestori di locali. Pena: due anni di lavoro, turno di notte, presso il peggiore degli oramai proverbiali “peggiori bar di Caracas”. Frequentato quasi esclusivamente dalla manovalanza di mafiosi e narcotrafficanti del luogo.  Dove se solo ti azzardi a guardare negli occhi, per più di un terzo di secondo, uno che non è tuo fratello, ti trovano il giorno dopo in un vicolo. Impiccato con le tue budella.)

- Rifiuto assoluto di chiedere indicazioni stradali, anche davanti all’evidenza che il navigatore satellitare è posseduto dal demonio e ti sta prendendo per il culo


(reato tipico dei maschi alla guida. Pena: partecipazione a una caccia al tesoro organizzata nel deserto della Mauritania, in cui sei il solo concorrente. Scopo del gioco: raggiungere, attraverso 80 chilometri di dune identiche, e orientandosi con un sestante medioevale, l’unica oasi dotata di acqua potabile. Per sfamarti lungo il cammino, e incoraggiarti a fare in fretta, verrai fornito di due ottime pizze alle acciughe e gorgonzola. Così capisci quanto è divertente perdersi.)

- Spiegazione e approfondimento critico non richiesti di scene e dialoghi significativi, rivolti a chi sta guardando un film con te, introdotti dalla frase “l’hai notato?”


(pena: visione obbligatoria di ogni singola proiezione al festival del cinema ermetico russo, comprendente capolavori quali “Sotto il tavolo”, 1952, b/n, 312 minuti, che esplora la condizione del minatore attraverso inquadrature degli stivali da lavoro, e “Avvicinarsi a una parete” nella versione director’s cut, 1957, b/n, quest’ultimo più breve, cioè 250 minuti, ma famoso per essere costituito da un unico piano sequenza in lenta zoomata. Per evitare che ti addormenti, starai seduto in mezzo tra Paolo Mereghetti e Morando Morandini, i quali saranno strafatti di coca e a intervalli di tre minuti ti sveglieranno a gomitate per poi evidenziarti le sottili metafore e gli audaci simbolismi che potessero esserti sfuggiti.)
Pensiero del giorno: “Credete veramente che sia saggio, in tempi di così grande tensione?”
(Bail Organa, “Attack Of The Clones”, 2002)

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Fast and furious


Ieri sera, gradevole cena con qualche amico. Dalle parti di Pordenone, estremità ovest del Friuli Venezia Giulia, quasi in Veneto insomma. Sapendo di dover tornare fino a Trieste in nottata, ed essendo sabato sera, la mia partecipazione al prevedibile delirio alcolico ha dovuto limitarsi a un paio di birrette e parecchia minerale. Sacrificio non da poco, davanti alla scarica di ottime bottiglie che mi sono passate davanti al naso. Oh, da queste parti si beve, c'è poco da fare, e si beve assai bene.

Disgustosamente sobrio, all'una imposto la rotta verso est, attivo i motori a curvatura, e provo a consolarmi con Black Holes And Revelations a 600 watt, calcolando di arrivare a destinazione in tempo per scassarmi tre-quattro avanacola al pub sotto casa, con l'astronave già diligentemente parcheggiata. Durante il viaggio, rispetto assoluto dei limiti di velocità. Praticamente, mi mancava solo l'aureola e un santino di Padre Pio che annuisce soddisfatto appeso al retrovisore.
In tali irreprensibili condizioni psico-fisiche e di guida, chiaramente SPERAVO di venire fermato e controllato da più pattuglie-etilometri-tamponi-Gestapo-KGB possibili, contando probabilmente in una medaglia al valor civile con motivazione
eroe benemerito del codice stradale.

Bene, durante i miei esemplari 120 chilometri di statale ho visto di tutto. Gente che mi superava ai centottanta, due che procedevano affiancati facendo finta di fare a sportellate, uno col Peugeottino turbo sedici-valvole-del-cazzo che ha bruciato netta la precedenza, in un incrocio che aveva più mazzi di fiori che cartelli stradali. Una cosa però non ho visto, e ricordo che stavo attraversando, tra l'una e le due di un sabato notte, da un'estremità all'altra, la regione col tasso di consumo di alcol più alto d'Italia (e pure col resto non si scherza). Non ho visto neanche una cazzo di divisa. Neanche una. Avrei potuto guidare a duecentomila all'ora ubriaco strafatto fumato con tre nigeriane minorenni in macchina che mi passavano le righe dal vassoio di coca sul cruscotto. Nessun problema.

Poi, stamattina, accendo SkyTg24, e la prima notizia è: nove giovani morti nella notte in incidenti stradali dovuti probabilmente all'eccessiva velocità (e sicuramente a tutto quello che si erano tirati giù, aggiungo io). Nove cazzo di morti, e feriti gravi tra cui bambini. Ora, non amo alla follia le forze dell'ordine. Diciamo che, finchè non fanno gli stronzi, li rispetto. Ma porcadiquellatroiacciainfame, il sabato sera VOGLIO UN POSTO DI BLOCCO OGNI 20 CHILOMETRI. Tutti quelli che hanno, carabinieri, poliziotti, finanzieri, vigili urbani, anche gli alpini e la guardia costiera se serve. Finchè i coglioncelli non capiscono e la smettono di crepare come mosche. Anche perchè spesso ci va di mezzo chi non c'entra per niente. POI, se hanno ancora tempo e uomini disponibili, solo poi, che si occupino di fare le multe per divieto di sosta che piacciono tanto alle casse dei comuni.

Pensiero del giorno: “Questa nave ha fatto la rotta di Kessel in meno di 12 parsec”
(Han Solo, “A New Hope”, 1977)

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Blogstar per un giorno

Ma tu guarda. Pensavo fosse più difficile.
Ingredienti:
- una bella crisi di governo
- una crisi di fastidio davanti a un becero giornalaccio
- un conseguente post piuttosto polemico
- un buon aggregatore


Risultato: lo shinystat è fuggito a nascondersi ringhiando dopo neanche un paio d'ore, e adesso non mi parla più. Con gli oltre cento commenti ci posso fare un post umoristico, perchè alcuni sono fenomenali (meglio buttarla in ridere, và). Quando ho guardato histats, neanche sei ore dopo il post, mi sono trovato davanti questo:



... e mi sono detto: se regge in scioltezza 220 visitatori online, caricando in un attimo, devo smetterla di parlare male di splinder. Conclusione della giornata:
 














... uno scherzo tipo quasi 6000 visite uniche, 8300 e rotti pagine viste. Il giorno successivo, altre 1500 visite abbondanti e 2000 pagine viste. Per un blogghino personale del cazzo come questo.

Morale: a parte il fatto che con il flame selvaggio nei commenti mi sono divertito un casino, devo constatare che quello che tira di più, in assoluto, è la polemica ideologica. Credo che solo la gnocca ci si avvicini, ma non sono sicuro. E allora mi chiedo: se in Italia ci sono così tanti ferocissimi, appassionati, aggressivi attivisti e sostenitori di ogni parte politica, dove minchia si vanno a nascondere quando ci sarebbe da mandare a casa a calci un'intera classe dirigente di vecchi parassiti che ci stanno prendendo tutti per il culo da una vita?

Pensiero del giorno: “Voglio di più”
(Anakin Skywalker, “Revenge Of The Sith”, 2005)

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Schifo



Chiarisco e premetto: stranamente, non mi fa neppure incazzare quello che è successo ieri al Governo. Fanno pena, più che altro. Quindi, non me la prendo con Feltri per ripicca o stizza politica. E' proprio una questione di fastidio che non si può controllare. E penso: certo, le BR sono criminali ottusi e indifendibili. Tutti d'accordo. Ma la volta che qualcuno farà saltare in aria la redazione di quell'osceno, indecente giornale, brinderò io.

EDIT: giusto perchè, visti alcuni dei commenti, non mi pare sia risultato abbastanza chiaro che l'ultima frase del post è una fine e paradossale metafora (tipo la vignetta dell'immagine qua sopra, insomma), ribadisco che l'eversione armata è da condannare SEMPRE E COMUNQUE. Pensavo che la definizione "criminali ottusi e indifendibili" fosse abbastanza esplicita, ma vabbè.


Pensiero del giorno: “Ti odio”
(Anakin Skywalker, “Revenge Of The Sith”, 2005)

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Blog love

Corrispondenze: rapporti tra persone e rapporti tra blogger (questi ultimi, tra l’altro, assolutamente bisex).

-Scoperta dell’altro
(il primo sguardo): lettura e lurking
-Ricerca del contatto
(vado nei posti che frequenti tu): iscrizione agli stessi aggregatori
-Approccio
(ciao come ti chiami?): commentino con complimenti
-Conoscenza
(mi piaci): commento reciproco e continuato
-Avance sessuale
(mi ti farei): linkaggio
-Rapporto sessuale
(ok, trombiamo): link ricambiato
-Fidanzamento
(ti presento ai miei): citazione reciproca e continuata nei post
-Convivenza e matrimonio
(sì, lo voglio): scambio di password dei blog personali
-Maternità/Paternità
(somiglia a tutti e due): creazione insieme di blog multiautore
-Difficoltà di coppia
(non sei più come prima): flame accennato
-Litigio
(faccio le valigie e torno da mia madre): flame feroce
-Separazione
(prendiamoci del tempo): nuova password nei blog personali
-Divorzio
(lo capisci che è finita?): eliminazione link
-Odio
(sparisci per sempre dalla mia vita!): ban reciproco dai commenti

Pensiero del giorno: “Niente smancerie. Addio, Altezza.”
(Han Solo, “The Empire Strikes Back”, 1980)

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Hot zapping


Situazione di partenza: morosa fuori città fino all'indomani, insonnia, la giusta quantità di tetraidrocannabinolo che ammorbidisce pensieri e sensazioni, divanone, telecomando, birrette e assenza di eventi sportivi sui canali sky. Film già visti, telefilm poco adatti alla visione in solitaria, pigrizia più mentale che fisica a impedire l'uso del computer e financo dei DVD o dello stereo. E' partita così, verso
l'una e mezza di una notte qualunque, una sessione di zapping alquanto interessante. Procedere oltre il canale 8oo del satellite dà, all'inizio, una bizzarra sensazione di guardinga curiosità. Un po' come l'esplorazione di una giungla sconosciuta e infida, dopo che i portatori ti avevano avvertito dei pericolosi spiriti maligni che ci albergano. E invece.

Tanto per cominciare, ho scoperto che GayTV non si occupa granchè di sessualità alternativa, ma al contrario propone una rotazione videomusicale strepitosa per gusto e originalità, spaziando dai classici del punk al miglior grunge. MTV può andare a nascondersi. Successivamente, una gradita sosta che mi sento di consigliare è FashionTV, non fosse altro che per le sfilate in loop continuo tra le quali, nottetempo, spiccano le collezioni di intimo di La Perla e Victoria's Secret. Per le femminucce, un ottimo osservatorio sulle ultime tendenze di un ramo della moda ingiustamente sottovalutato. Per i maschietti, che ve lo dico a fare.
Poco dopo si incontra, believe me or not, una clamorosa TelePadrePio. Che ho saltato netta, non prima di averne rilevato la bizzarra collocazione della frequenza, ossia tra il festival del perizoma di cui sopra, e l'inizio del gruppo di canali che, a livello inconscio lo giuro, aspettavo di trovare.

Ebbene, eccole lì. Le telezoccole delle TV regionali. Le quali, grazie al trasferimento in blocco sul satellite (non capisco cosa aspetti Emilio Fede ad andarci con tutta Rete4, la compagnia è fantastica), hanno implementato una metodologia di interazione con gli spettatori una volta sconosciuta: la telefonata in diretta. Ed è a questo punto che, come degna conclusione di un tal tribolato percorso, mi è stata data la possibilità di assistere a qualcosa di sublime. Lo riporto in forma di sceneggiatura teatrale, di cui un capolavoro di comicità trash simile ha senz'altro la dignità.

Atto unico.
Scena: poltrona damascata, luce soffusa, buddha bar in sottofondo.

Personaggi: tale Blondie, pornodiva belloccia e nazional-popolare dallo spiccato accento toscano, languidamente accasciata sulla poltrona, e Calogero, telespettatore collegato in diretta telefonica, che parla con cadenza sicula assai simile a quella del commissario Montalbano.

Blondie: “Ma ciao, come ti chiami?”
Calogero (voce bassissima, imbarazzato): “Mmmh… C… Calogero sono.”
Blondie: “Ciao Calogero bello, ti piaccio? Cosa ti piace di me?”
Calogero: “Eeeehhh… tutto, mi piace. Bellissima sei. Tutta bella…”
Blondie (tira fuori la tetta destra e si lecca il capezzolo): “Che carino che sei, ti piacciono le mie tettone?”
Calogero (rumori inintelleggibili di sottofondo): “Belle tettone, belle. Mi piace anche…”
Blondie: “Ooh, sii, aah, dimmi cos’altro ti piaceeehh…”
Calogero: “Eh… mi piace… ehh… ‘o culo mi piace.”
Blondie (si gira a 90° ed esibisce il tanga leopardato): “Aah, sii... ti piace questo, Calogero bello… aah, ooh…”

Rumore di sottofondo sempre più forte, fischi acutissimi dal microfono.

Blondie (sempre inginocchiata sulla poltrona con una mano tra le gambe, ma voce professionale): “Calogero, ci sei? Senti, puoi abbassare il volume del televisore?”
Calogero (tra i disturbi di risonanza del segnale): “Eeh…ma… non posso…”
Blondie: “Come non puoi? Prendi il telecomando, e abbassi il volume a zero.”
Calogero: “Ma… io… non riesco. In una mano ho il telefono, nell’altra la minchia tengo!!!”

Applausi. Sipario.


Pensiero del giorno: “Io ti amo. Ti amo perdutamente. Prima di morire, volevo che lo sapessi.”
(Padmé Amidala, “Attack Of The Clones”, 2002)

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Top Gun


Di questa ricorrenza non ho trovato traccia, nè sui giornali nè sul web. E mi sento un pò in colpa anche io, visto che me ne sono ricordato tre giorni dopo. Sarà che il fattaccio di Catania ha rubato la scena sui media. Comunque, meglio tardi che mai. Nove anni fa, il 3 febbraio 1998 per l'esattezza, degli irresponsabili figli di puttana, forse per una criminale bravata, forse per negligenza, sicuramente per grave colpa (confermata dal successivo tentativo di occultamento delle prove), hanno ucciso venti persone. Di cui mi sembra doveroso ricordare i nomi e l'età:


Marcello Vanzo (56)
Maria Steiner-Stampfl (61)
Edeltraud Zanon-Werth (56)
Anton Voglsang (35)
Sonja Weinhofer (22)
Jürgen Wunderlich (44)
Uwe Renkewitz (47)
Annelie Urban (41)
Harald Urban (41)
Marina Mandy Renkewitz (24)
Michael Pötschke (28)
Dieter Frank Blumenfeld (47)
Ewa Strzelczyk (37)
Philip Strzelczyk (14)
Stefaan Vermander (27)
Rose-Marie Eyskens (24)
Sebastian Van den Heede (27)
Stefan Bekaert (28)
Hadewich Antonissen (24)
Danielle Groenleer (20)

Allo stesso modo, trovo giusto che si ricordino le facce dei miserabili assassini che hanno provocato la strage:

(da sinistra, il pilota Richard J. Ashby e il navigatore Joseph Schweitzer. Entrambi assolti. In America, ovviamente, visto che non è stata permessa l'inchiesta ai magistrati italiani.)

Che bello, dai, riempiamo di cowboy del cazzo - che non rispondono delle loro azioni davanti alle nostre leggi, nemmeno quando ammazzano la gente in vacanza - anche Vicenza, dopo Aviano.

Pensiero del giorno: “L'Imperatore ha già vinto”
(Yoda, “Return Of The Jedi”, 1983)

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Sieg Heil


La censura del pensiero, di qualunque colore sia, è una cosa difficile da accettare. Trovarsi a sottoscrivere un provvedimento politico di Clemente Mastella lo è ancora di più. Forse, però, non tutti si rendono conto fino in fondo della barbarie di determinate idee. E ancora meno del fatto che, grazie alla rete, le aggregazioni di certi criminali estremismi sono enormemente facilitate. La piazza, oggi, è virtuale. Quelli che si espongono realmente in modo visibile, tangibile, esibendo - per lo più allo stadio - anfibi e teste di cazzo rasate, non sono niente. A parte il costituire uno spettacolo disturbante, s'intende. La maggior parte rimane nascosta, ma ci sono e sono tanti.

Basta cercare, ed è davvero facile. Proprio perchè la diffusione e il seguito on-line di queste ideologie è in preoccupante espansione. Chi si limita a frequentare certi siti, e partecipa a certi forum, potrebbe sembrare meno pericoloso. Ma quelle cose le pensa, in quelle cose ci crede. E vota. Un domani, e nemmeno troppo lontano, vista la fragilità della memoria rispetto agli anni che passano, potrebbe votare per qualche miserabile un po' più determinato che quello schifo decide di riproporlo.


Mi rendo conto di chiedere molto, ma provate a guardare con attenzione QUESTO. No, non chiudetelo disgustati, fatevi forza e date una letta. Al sito, e soprattutto al forum. Coraggio, lo so che viene da vomitare. Fatto? Bene. E' solo un esempio tra tanti. Lasciando da parte i sacri principi sulla libertà di opinione, e le pseudo-citazioni di Voltaire, c'è davvero qualcuno che se la sente di disapprovare che cose simili vengano fatte SPARIRE PER LEGGE?


Pensiero del giorno: “L'Imperatore non è indulgente quanto me”
(Darth Vader, “Return Of The Jedi”, 1983)

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