Archive for novembre 2006

Il lato nero dei blog


Da appassionato di Star Wars, il concetto di "Lato Oscuro" mi ha sempre affascinato. Giocando a fare un pò di blogrolling, però, mi sono imbattuto in cose che francamente fanno paura. E che più che "oscure", sono decisamente "nere". E' interessante che a certe realtà si possa agevolmente accedere senza impostare chissà quali terribili chiavi di ricerca su google, ma semplicemente seguendo un paio di link. Nel mio caso, e fa pensare, partendo da un innocuo sito di attivisti cattolici. Altro che sei gradi di separazione: in due click, dalla trascrizione con lode dell'ultimo discorso di B16, si arriva a questo.




Il sito in questione - bolognaanticomunista.blogspot.com, non lo linko direttamente, temo che il template mi si possa autodistruggere per il fastidio - altro non è che una specie di archivio di notizie copincollate online, con una predilezione per i più beceri editoriali di lapadania.com e ilgiornale.it. Non è mia intenzione sputtanare o deridere gli autori, compito retorico che lascio a loro stessi, ma riflettere su quello che la assoluta libertà di espressione offerta dalla rete e dai blog fa emergere.
Da dietro una tastiera, non si ha paura di nulla. Il relativo anonimato di un post consente di lasciarsi andare, più o meno senza limiti, all'esternazione del meglio e del peggio di se stessi. Siamo passati da "in vino veritas" a "in blog veritas". In tutto, la politica è solo un esempio.
 
Questo permette di osservare una comunità virtuale che rappresenta, estremizzandola, quella che ci circonda tutti i giorni. Nel tuo intimo ti senti fascista, razzista, comunista, integralista di una religione a scelta? E non avrai mai il coraggio di sbandierarlo troppo esplicitamente nella vita reale? Allora vai, metti su il tuo bel blog, e strepiti felice le tue idee, per eccessive o pericolose che possano essere.
Dentro di te ti senti una gran zoccola diciottenne (indifferenti il tuo sesso e la tua età)? Nessun problema, ti crei il tuo bel personaggio on-line, e avanti senza preoccupazioni a scrivere qualunque cosa la tua fantasia partorisca. E via delirando.
Vale tutto, insomma. Sono pure convinto che sia liberatorio. Anzi, vista la diffusione del fenomeno, probabilmente è stato proprio soddisfatto un bisogno psicologico.

C'è un particolare, però, tanto scontato da venire spesso dimenticato: i blog mica si creano da soli. Anche dietro le cose più raccapriccianti ideologicamente o deviate sessualmente, c'è sempre qualcuno che un giorno si è messo lì, ha registrato l'account, e si è fatto il suo folle angolo di cybermondo. Tanto, i vicini di casa, i colleghi di lavoro, i compagni di studi, non sapranno mai che è proprio lui o lei.

Ma lui o lei esistono, ci sono, fanno la stessa vita di chiunque altro. Sicuramente, per molti è solo un gioco. Per altrettanti, temo si tratti dell'autentica espressione di come sono nell'intimo.
E se con maialina87, pazienza se è un bancario cinquantenne, ci convivo tranquillamente, il fatto che realpedolover, naziboy e jihadnow possano prendere l'autobus con me mi inquieta non poco.


Pensiero del giorno: "Avverto il conflitto che è in te"
(Luke Skywalker, "Return Of The Jedi", 1983)


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La nonnina calibro nove



Quando il grottesco supera il tragico, non rimane che tentare di riderci sopra.
Avendo letto questa notizia, riguardo alla quale il buon vecchio dellefragilicose ha già provveduto a fare le dovute e inquietanti riflessioni che la vicenda richiede, e nel rispetto del dramma che si è effettivamente consumato... oh, non posso fare a meno di immaginarne gli involontari e irresistibili risvolti comici.

"Sai, sono un pò giù. E' morta mia nonna."
"Oh, mi dispiace. Quanti anni aveva?"
"Novantadue."
"Beh, dai, è una bella età. Si sarà spenta serenamente. E' stata una malattia, o solo la vecchiaia?"
"No, conflitto a fuoco con gli sbirri. Ne ha tirati giù tre, però, prima che la seccassero."


Pensiero del giorno: "Quando 900 anni di età avrai, bello non sembrerai."
(Yoda, "Return Of The Jedi", 1983)

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Go ahead, make my day


(Harry Callahan, "Sudden Impact", 1983. Linea di dialogo memorabile, orribilmente tradotta nell'adattamento italiota con "coraggio, fatti ammazzare").



Allora, premetto che adoro Clint Eastwood, e le bullate anni '70 in cui si esibiva assieme ai fidi compagni Smith & Wesson. La sua interpretazione del deliziosamente trucido, reazionario e violento Callahan è diventata così iconica che da quella volta, per antonomasia, l'Ispettore è lui, altro che quel frocetto franco/belga di Poirot, o peggio il mangiacrauti dall'occhio bovino Derrick. Figo, e basta.

Però, cazzo, è cinema. CINEMA. Tra l'altro, pure nella finzione cinematografica, ai cattivoni il buon vecchio "Dirty" Harry gli sparava in faccia, e con gran gusto. Poi capita di leggere notizie come questa, e non è la prima volta che succede.  Tanti ci sono ormai abituati, e non ci fanno più caso. Anzi, molti tra i benpensanti più ripugnantemente destrorsi e giustizialisti stapperanno il prosecchino, nei loro merdosi baretti-bene delle cittadine-bene, insieme alle mogliettine/morosette-bene con le cofane fresche di parrucchiere-bene, e i tailleurini-bene, sotto le gonne dei quali le loro inutili fighette-bene invecchiano e avvizziscono. Alè, uno zingaro in meno, che non si può girare più, e ti entrano anche in casa.

Premessa numero due: i giostrai nomadi, e la loro cultura del furto come tradizione, mi stanno così potentemente sui coglioni da rivaleggiare, quanto al mix di odio-fastidio procurato, con le merdine-bene di cui sopra. E credo che basti.
Ma non è sufficiente per ammazzarli sparandogli alle spalle mentre scappano. Non a meno che tu, agente di polizia municipale del cazzo, non sia stato aggredito o, al limite, ti sia sentito in pericolo. Passavi di lì per caso. Hai intimato l'alt (qualificandoti, si spera). Scappano? Chiama i colleghi, inseguili, segnala la macchina. Ma se non hai abbastanza autocontrollo da spararli in aria, i due colpi, la pistola te la metti nel culo.

Che poi me lo vedo, il vigiletto, che passeggia - fuori servizio - con la beretta nella cintura, e si sente proprio come Callahan. Dove andavi, coglione, a prendere la fidanzata? A fare la spesa? E ti porti l'arma di ordinanza infilata sotto il giubbotto? Significa che non vedevi l'ora di usarla, significa. O magari, quando andate a farvi l'aperitivo-bene in centro, la morosetta/mogliettina-bene si bagna tutta, per l'eccitazione di andare in giro con il suo armato eroe. Se non c'è un motivo valido, il vezzo da sborone (tendente al pericoloso) di portarsi a spasso un'arma da fuoco così, per fare, solo perchè puoi, è una stronzata ingiustificabile.
Se ti piace tanto Clint Eastwood, guardati il DVD. Ma ricordati che i rappresentanti delle forze dell'ordine, seri e preparati, che tutelano i cittadini nel rispetto di sicurezza e legalità, sono ben altra cosa. E di loro ho il massimo rispetto.
I pistoleri del cazzo, invece, non li metto al di sopra dei ladri del cazzo a cui sparano.

Pensiero del giorno: "Mi minacciate, Maestro Jedi?"
(Darth Sidious, "Revenge Of The Sith", 2005)

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Lo Stato ideale / 3



Aggiorno, grazie agli ottimi suggerimenti di Irrisolto, Sioux, Marco e all'ispirazione di greenwich, le integrazioni al codice penale che sarebbe doveroso applicare in uno "Stato ideale". Le liste precedenti di reati e pene sono qui e qui. Andiamo quindi a trattare dei delitti di:

Apposizione di orecchiette al casco
(pena: partecipazione da co-protagonista, insieme ad un grizzly addestrato quale soggetto attivo, alle riprese di una dettagliata ricostruzione filmata di National Geographic sull'accoppiamento dei plantigradi. Così capisci quanto è simpatico l'orsetto ricchione.)

Apposizione di pupazzetti che si illuminano al cellulare
(pena: un mese, vestito da pupazzetto idiota e luminoso, da passare incatenato ad una cabina telefonica. Così, tanto per metterti nei suoi panni.)

Mancata depilazione dell'inguine
(reato tipicamente femminile. Pena: dopo depilazione forzata, condimento di insalata con la risultanza e consumo della stessa. Così, tanto per farti capire quanto fastidio danno i peli in bocca.)

Invito in trasmissione del prof. Meluzzi
(pena: un anno di analisi, obbligatoria e quotidiana, con il prof. Meluzzi. Dietro pressione di Amnesty International, al condannato sarà consentito utilizzare tappi per le orecchie. Vedere ogni giorno Meluzzi è già abbastanza crudele, doverlo stare a sentire sarebbe troppo.)

Graffito murale con la frase "io e te tre metri sopra il cielo"
(pena: scrittura con bomboletta, sulla parete di ottocento metri quadrati di un capannone industriale dismesso, dell'intera sceneggiatura originale di "Apocalypse Now", versione estesa. In stampatello.)

Apposizione di girasole finto sulla bocchetta dell'aria dell'auto o sul porta-oggetti posteriore
(pena: un anno di utilizzo obbligatorio, come mezzo di locomozione quotidiano, del carro risultato vincitore all'ultimo carnevale di Viareggio. Così, giusto perchè ti piacciono tanto i ninnoli di cattivo gusto, e ti piace tanto farli vedere.)

Utilizzo eccessivo e molesto di profumo dozzinale
(pena: un anno di lavori forzati presso un'azienda di idrospurghi, senza la possibilità di lavarsi o deodorarsi. Aggravante: se sei un uomo, le sere doppi turni alla Galbani, nel reparto di stagionatura del gorgonzola.)

Appropriazione indebita e prepotente di parcheggio
(pena: per un anno, ogni giorno vai in città, parcheggi sulle strisce pedonali, e chiami il vigile più vicino facendogli notare che in giro ci sono degli stronzi veramente maleducati. Poi gli indichi la tua auto.)

Richiesta aggressiva di cambio in spiccioli per prelievo del carrello della spesa
(pena: per un anno, lavoro forzato allo scarico dei bancali di acqua minerale dai camion della Coop. A mano.)

Parcheggio ingombrante, detto anche "tre posti per una macchina"
(pena: ogni giorno, per un mese, scendi in garage - perchè ce l'hai, vero? - , prendi le chiavi, e ti righi la macchina da solo.)


Pensiero del giorno: "Beh, se funziona..."
(Anakin Skywalker, "Attack Of The Clones", 2002)


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