Il progetto di riforma, la cui prima parte è qui, prosegue con la trattazione dei gravissimi delitti di:
Ennesimo calendario da zoccola
(pena: un anno come lap-dancer in un night di periferia, zona industriale, frequentato da camionisti ubriachi e maneschi, con cui devi essere carina. Aggravante: dichiarare che sono foto artistiche, con pena aumentata a dieci anni. Perché va bene essere zoccola, ma prendere per il culo no.)
Uso reiterato del vocabolo “attimino”
(pena: obbligo di esprimersi per un anno esclusivamente mediante citazioni di Pirandello, anche quando ordini un caffè o commenti la partita.)
Scrocco continuativo di sigaretta
(pena: due anni di lavori forzati come addetto alla manutenzione dei distributori automatici della città. Perché esistono, e sono tanti, eh.)
Potentissimo stereo in macchina a scopi esibizionistici
(pena: un anno come responsabile qualità della Pioneer, con l’obbligo di testare i nuovi woofer preamplificati. A tutto volume, in uno sgabuzzino. Alla fine, apparecchio amplifon gratuito per facilitare il reinserimento nella società.)
Richiesta di saltare la fila alla cassa della Coop “perché tanto ho solo due yogurt”
(pena: per due anni, possibilità di fare la spesa solo all’autogrill sulla Milano-Torino, alle otto del lunedì mattina, facendo lo scontrino alla cassa dei caffè. Dopo che l’hanno fatto tutti i clienti presenti.)
Acquisto di un libro di Melissa P.
(pena: lettura del libro di Melissa P. Tutto. Ad alta voce.)
Decorazione di cagnolino con fiocchetti intonati alla borsetta
(pena: un anno di lavori forzati al centro di addestramento dei pitbull da combattimento. Come addetta alla pulizia delle gabbie. Con i pitbull dentro, ovviamente.)
Utilizzo aggressivo del clacson in fila al semaforo
(pena: sei mesi di guida in città, ora di punta, al volante di una macchina dotata di una centralina programmata per farti spegnere il motore due volte consecutive ad ogni partenza. Ai semafori più trafficati, tre volte.)
Vittimismo molesto
(pena: due anni in una comunità di recupero per maniaci depressivi dove tutti sono convinti di stare malissimo, hanno bisogno di ricostruire se stessi, cercano qualcuno che li ascolti, pensano che nessuno li capisca, e se non ci fossi tu non saprebbero come fare.)
Adorazione del suono della propria voce
(pena: un anno di partecipazione quotidiana ad accesissimi dibattiti su temi scottanti, in cui hai davvero ragione da vendere, senza poter avere l’ultima parola. Mai, per legge.)
Pettegolezzo maligno
(pena: due anni di ascolto continuativo, presso un salone di parrucchiere per signora, di qualunque cosa venga raccontata. Con l’obbligo di verbalizzare per iscritto tutto. Tutto, parola per parola. A mano.)
Perbenismo bigotto ed ipocrita
(pena: tre anni da assistente di scena sul set dei film hard. Come fluffer. Anche se sei maschio. Aggravante: utilizzo e diffusione di luoghi comuni razzisti e denigratori verso gli ambulanti di colore. In questo caso, la pena verrà scontata sul set della fortunata serie “All Black Gang Bang”, protagonista Abdul “Three Legs” Mutombo.)
Pretesa sistematica di sconti sul prezzo di qualunque cosa o prestazione
(pena: un anno di acquisti obbligati presso un centro commerciale pieno di offerte speciali e svendite. Ma dove a te, e solo perché sei tu, ed in via del tutto eccezionale, e perché si può pure fare uno strappo alle regole ogni tanto, viene applicato il “prendi due, paghi tre”. Con fattura non scaricabile.)
Ammirazione ed invidia esplicite per protagonisti di reality-show
(pena: partecipazione al nuovo programma dal titolo “Worker Survival”. Dieci concorrenti, per sei mesi, vengono prelevati ogni mattina alle cinque da spietati caporali, ed inviati a fare turni di dodici ore consecutive presso cantieri abusivi, fabbriche non a norma per le leggi sulla sicurezza, discariche illegali di rifiuti tossici. Senza equipaggiamento anti-infortunistico. Alla fine, quelli che sono riusciti a non precipitare da un ponteggio, a non finire stritolati sotto una pressa, e a non contrarre serissime patologie croniche, vincono un co.co.pro. di un anno come addetti alla pulizia dei cessi degli studi Mediaset di Cologno Monzese.)
Pensiero del giorno: "Ho portato pace, libertà, giustizia e sicurezza nel mio nuovo Impero"
(Anakin Skywalker, "Revenge Of The Sith", 2005)