And the winner is...


C'è poco da fare, l'indagine ha prodotto un risultato tanto sorprendente quanto inequivocabile. E va accettato, per grottesco o spiazzante che possa sembrare riflettendoci a mente fredda. Andiamo con ordine.

Come è noto, nel caso in cui un gruppo di maschi stimabile in 6-7 soggetti, di età oscillante intorno ai 35 anni, si trovi a trascorrere la serata sufficientemente lontano dal gruppo di femmine a loro riferibili, e nelle immediate vicinanze di una o più spine di birra, la conversazione avrà un'evoluzione assolutamente scontata. Qualunque sia stato l'argomento di partenza, che spesso è la politica, l'attualità o il lavoro, discusso anche animatamente, e con eloquio notevole per espressività e abilità retoriche, i punti di arrivo, complici diversi litri di gradite bevande, sono inevitabilmente gli stessi.
La figa, o il calcio.
Stranamente, l'una o l'altro, mai entrambi. Come se perfino le limitate capacità intellettive del maschio mediamente sbronzo lo facessero rendere conto, inconsciamente, che si tratta di materie appassionanti ma tra loro inconciliabili, anche a livello teorico. Fin qui, comunque, nulla di nuovo.

Ciò che mi ha dato da pensare è stato l'esito dell'ultimo di questi scambi di opinioni, al quale io e una decina di birre abbiamo partecipato con entusiasmo. Stavolta, la chiusura della serata toccava all'argomento figa (presente, passata e - difficilmente - futura), con tutta l'aneddotica becero-sessuale standard annessa. Colti da trip nostalgico-rievocatorio, si è finiti a cercare di ricordare e identificare l'origine di tutto, il primissimo turbamento, il big-bang degli ormoni, l'elemento scatenante e primigenio di stagioni intere di diligenti pippette, in particolare a livello visivo.

Via via, andando all'indietro nel tempo, sono uscite dai cassetti più polverosi della fantasia erotica autentiche icone della gnocca cinematografica, letteraria e televisiva. Dalla cedevole spallina, e conseguente saluto alle folle del capezzolo destro, di Patsy Kensit a Sanremo, passando per Tinì Cansino e Lory Del Santo (la prima punto di riferimento per le tette, la seconda per il culo) ai tempi del primo "Drive In", senza dimenticare, al cinema, la lodevole disinvoltura delle giovani Edwige Fenech e Gloria Guida. Si è arrivati così all'inizio degli anni '80. Praticamente, poco più che bambini. Come tali, a quei felici e pionieristici tempi, completamente rapiti dalla grande novità dell'epoca: i cartoni giapponesi.
Ed eccola lì. A distanza di 25 anni, emerge trionfante, spazzando via con facilità assoluta robottoni e astronavi, indimenticabile per l'impatto avuto all'epoca, e sorprendentemente intrigante ancora oggi.

FUJIKO MINE.

Fujiko Mine, dalla seconda stagione italiana chiamata Margot Mine, co-protagonista del fortunatissimo cult-anime dedicato alle avventure di Lupin III.
Semplicemente inarrivabile, pazzesca. Passare di botto, televisivamente, da Gatto Silvestro alle tette di Fujiko, così, senza preavviso... son cose che segnano, a quell'età. Considerando poi che la divertentissima serie abbondava di sequenze e immagini maliziose, di cui riporto un esempio (tratto, fra l'altro, da un episodio diretto da Miyazaki, il Kubrick degli anime, per intenderci)
, la conclusione del sondaggio è stata univoca.
Per tutti noi, è stata lei l'inizio.
Con sottile e alcolica ironia, durante il micidiale giro della staffa, è stato insinuato che più di qualcuno "se la farebbe ancora adesso", probabilmente senza rendersi conto dei surreali sottintesi metafisici di una affermazione del genere (parzialmente esplorati solamente in "Chi ha incastrato Roger Rabbit?", ma senza andare nei dettagli).
Il pensiero che mi è rimasto in testa, però, è un altro. Riuscirò ad andare avanti, a portarmi dentro questa consapevolezza? Ci riusciremo, a livello generazionale?
Perchè è dura, eh.
E' dura rendersi conto che l'immaginario erotico di tuo nonno ha avuto come spunto Rita Hayworth, quello di tuo padre Brigitte Bardot, e il tuo un cartone animato.

Pensiero del giorno: "Complimenti, hai fatto il primo passo in un mondo più vasto."
(Obi-Wan Kenobi, "A New Hope", 1977)


. Bookmark the permalink.

14 Responses to And the winner is...

  1. Irrisolto says:

    Beato tu.

    Lupin ancora viene trasmesso, l'oggetto del tuo desiderio sessuale è lì, seppur non tangibile, almeno visibile come paradigma.

    Io ancora mi faccio le pippe pensando a quel troyone di Lamù...

  2. zandro says:

    Assolutamente d'accordo con te, solo che io sposto l'oggetto dei miei desideri un po' più avanti negli anni (quando vedevo Lupin avevo a malapena 5 o 6 anni) e per la precisione alla Sabrina di "E quasi magia Johnny" (Madoka in originale). Che donna ragazzi. E come se la tirava...

    Non c'è niente da fare, siamo stati le prime generazioni cartoon e ci hanno influenzato a dismisura.

    Una volta hanno fatto una storia a fumetti molto divertente: Mazinga, Morrisey e la Mamma hanno tutti creato un mostro, una nuova generazione, la generazione "M". La generazione Mutandata...

    Che la forza sia con te.

  3. settantasette says:

    @Irrisolto, Zandro: mi sa che ognuno ha le sue. Non che questo migliori la situazione...;-)


    P.S. Già, anche Lamù era buona come il pane. Cazzo. Che generazione che siamo...

  4. catopedro says:

    io che facevo pensieri strani con candy candy devo preoccuparmi?

  5. Irrisolto says:

    ...vabbè...tralasciamo Giorgie...quella era un'autentica prUstituta...

  6. Bisax says:

    Dimentichi Venusia e, più tardi Lady Oscar (vagamente lesbo, oltretutto).

  7. settantasette says:

    Comincio a temere di aver scoperchiato una specie di Vaso di Pandora del feticismo per le fighette animate...


    ...no, perchè a proposito di ammiccamenti lesbo, le docce collettive delle squadre di pallavolo femminili? Mila Hazuki e Nami Hayase, dico?

    E' da quei tempi che sono attratto dalle ragazze con i capelli blu, cristo. Non c'è niente di normale in tutto questo.

  8. Irrisolto says:

    Venusia lanciava pure le zinne, se è per questo.

  9. Miai says:

    Pare io sia l'unica donna qui.E allora diciamolo che Antony di Candy Candy e i frateli di Giorgie non passavano inosservati... Suscitavano un amore platonico a prima vista.Il resto va da se'...!

  10. settantasette says:

    @Miai: bentrovata. E vabbè, quando mi lascio andare a post becero-sessuali simili per forza che se ne interessano soprattutto maschietti...;-)

  11. Sioux says:

    Fujiko...che gran gnoccolona! sottoscrivo ogni parola :D

  12. anonimo says:

    Indimenticabile.


    Ma di ciò che tu mi accusi, magister, sono innocente. E ne ho le prove ;)


    http://musashimaru.blogspot.com/2006/08/incredibile-romantico.html


    - Musashi

  13. settantasette says:

    @Musashi: volevo ben dire... ;)

  14. Comicomix says:

    Lupin III è uno dei fumetti preferiti di uno dei Comicomix. Immagino che Fugiko in questa preferenza abbia la dovuta importanza...

    E' comunque un fumetto non banale, molto migliore della serie a cartoni animati che ci hanno fatto vedere...


    Un sorriso a fumetti

    Mister X di COmicomix

Leave a Reply

Powered by Blogger.