Archive for febbraio 2007

Lo Stato ideale / 5


In questi giorni di incertezza istituzionale, ma soprattutto di mia inclinazione al cazzeggio, ritengo sia il momento di proporre la quinta parte del progetto di riforma del codice penale (i capitoli precedenti sono qui: 1 2 3 4 ) che tanto plauso bipartisan ha ottenuto finora. Andiamo così a trattare dei reati di:


- Uso reiterato e doloso di incomprensibile idioma tecnico-informatico


(pena: un anno di confino presso una tribù di Inuit. Dove anche solo per chiedere da mangiare è obbligatorio l’uso corretto del loro dialetto: il Quawiaraq, lingua detta agglutinante-polisintetica a causa dei circa settecento suffissi di cui è dotata, e nella quale “tusaatsiarunnanngittualuujunga” significa “non mi sento tanto bene”, ma se si invertono una “a” ed una “u” significa “ho visto tua madre spompinare un tricheco”. Poi vediamo se hai ancora voglia di affermare che “le invalid action nei form e le open tag compromettono lo strict xhtml, lo sanno tutti” facendo sentire cretino chi ti ascolta.)

- Conservazione prolungata e premeditata di banconota da 50 euro come unico contenuto del portafoglio, per farsi sempre offrire il caffè


(pena: trasferimento di un anno in un ufficio nella zona più cara di Tokyo, ma senza aumenti di stipendio. Lì un caffè costa proprio 50 euro, e se non lo offri tu almeno una volta al giorno i colleghi giapponesi ti mobbizzano selvaggiamente con scherzi atroci, come nasconderti pezzi di sushi marcio nella stampante o sostituirti le presentazioni in power point, prima delle riunioni importanti, con animazioni hentai del genere alien-porn, in cui numerose adolescenti vestite da scolarette vengono violentate da polipi marziani, e bizzarramente alla fin fine apprezzano.)

- Utilizzo nel salutare perfetti sconosciuti dell’esclamazione “Ciao, carissimo!” accompagnata da baci e abbracci


(reato tipico di P.R. e gestori di locali. Pena: due anni di lavoro, turno di notte, presso il peggiore degli oramai proverbiali “peggiori bar di Caracas”. Frequentato quasi esclusivamente dalla manovalanza di mafiosi e narcotrafficanti del luogo.  Dove se solo ti azzardi a guardare negli occhi, per più di un terzo di secondo, uno che non è tuo fratello, ti trovano il giorno dopo in un vicolo. Impiccato con le tue budella.)

- Rifiuto assoluto di chiedere indicazioni stradali, anche davanti all’evidenza che il navigatore satellitare è posseduto dal demonio e ti sta prendendo per il culo


(reato tipico dei maschi alla guida. Pena: partecipazione a una caccia al tesoro organizzata nel deserto della Mauritania, in cui sei il solo concorrente. Scopo del gioco: raggiungere, attraverso 80 chilometri di dune identiche, e orientandosi con un sestante medioevale, l’unica oasi dotata di acqua potabile. Per sfamarti lungo il cammino, e incoraggiarti a fare in fretta, verrai fornito di due ottime pizze alle acciughe e gorgonzola. Così capisci quanto è divertente perdersi.)

- Spiegazione e approfondimento critico non richiesti di scene e dialoghi significativi, rivolti a chi sta guardando un film con te, introdotti dalla frase “l’hai notato?”


(pena: visione obbligatoria di ogni singola proiezione al festival del cinema ermetico russo, comprendente capolavori quali “Sotto il tavolo”, 1952, b/n, 312 minuti, che esplora la condizione del minatore attraverso inquadrature degli stivali da lavoro, e “Avvicinarsi a una parete” nella versione director’s cut, 1957, b/n, quest’ultimo più breve, cioè 250 minuti, ma famoso per essere costituito da un unico piano sequenza in lenta zoomata. Per evitare che ti addormenti, starai seduto in mezzo tra Paolo Mereghetti e Morando Morandini, i quali saranno strafatti di coca e a intervalli di tre minuti ti sveglieranno a gomitate per poi evidenziarti le sottili metafore e gli audaci simbolismi che potessero esserti sfuggiti.)
Pensiero del giorno: “Credete veramente che sia saggio, in tempi di così grande tensione?”
(Bail Organa, “Attack Of The Clones”, 2002)

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Fast and furious


Ieri sera, gradevole cena con qualche amico. Dalle parti di Pordenone, estremità ovest del Friuli Venezia Giulia, quasi in Veneto insomma. Sapendo di dover tornare fino a Trieste in nottata, ed essendo sabato sera, la mia partecipazione al prevedibile delirio alcolico ha dovuto limitarsi a un paio di birrette e parecchia minerale. Sacrificio non da poco, davanti alla scarica di ottime bottiglie che mi sono passate davanti al naso. Oh, da queste parti si beve, c'è poco da fare, e si beve assai bene.

Disgustosamente sobrio, all'una imposto la rotta verso est, attivo i motori a curvatura, e provo a consolarmi con Black Holes And Revelations a 600 watt, calcolando di arrivare a destinazione in tempo per scassarmi tre-quattro avanacola al pub sotto casa, con l'astronave già diligentemente parcheggiata. Durante il viaggio, rispetto assoluto dei limiti di velocità. Praticamente, mi mancava solo l'aureola e un santino di Padre Pio che annuisce soddisfatto appeso al retrovisore.
In tali irreprensibili condizioni psico-fisiche e di guida, chiaramente SPERAVO di venire fermato e controllato da più pattuglie-etilometri-tamponi-Gestapo-KGB possibili, contando probabilmente in una medaglia al valor civile con motivazione
eroe benemerito del codice stradale.

Bene, durante i miei esemplari 120 chilometri di statale ho visto di tutto. Gente che mi superava ai centottanta, due che procedevano affiancati facendo finta di fare a sportellate, uno col Peugeottino turbo sedici-valvole-del-cazzo che ha bruciato netta la precedenza, in un incrocio che aveva più mazzi di fiori che cartelli stradali. Una cosa però non ho visto, e ricordo che stavo attraversando, tra l'una e le due di un sabato notte, da un'estremità all'altra, la regione col tasso di consumo di alcol più alto d'Italia (e pure col resto non si scherza). Non ho visto neanche una cazzo di divisa. Neanche una. Avrei potuto guidare a duecentomila all'ora ubriaco strafatto fumato con tre nigeriane minorenni in macchina che mi passavano le righe dal vassoio di coca sul cruscotto. Nessun problema.

Poi, stamattina, accendo SkyTg24, e la prima notizia è: nove giovani morti nella notte in incidenti stradali dovuti probabilmente all'eccessiva velocità (e sicuramente a tutto quello che si erano tirati giù, aggiungo io). Nove cazzo di morti, e feriti gravi tra cui bambini. Ora, non amo alla follia le forze dell'ordine. Diciamo che, finchè non fanno gli stronzi, li rispetto. Ma porcadiquellatroiacciainfame, il sabato sera VOGLIO UN POSTO DI BLOCCO OGNI 20 CHILOMETRI. Tutti quelli che hanno, carabinieri, poliziotti, finanzieri, vigili urbani, anche gli alpini e la guardia costiera se serve. Finchè i coglioncelli non capiscono e la smettono di crepare come mosche. Anche perchè spesso ci va di mezzo chi non c'entra per niente. POI, se hanno ancora tempo e uomini disponibili, solo poi, che si occupino di fare le multe per divieto di sosta che piacciono tanto alle casse dei comuni.

Pensiero del giorno: “Questa nave ha fatto la rotta di Kessel in meno di 12 parsec”
(Han Solo, “A New Hope”, 1977)

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Blogstar per un giorno

Ma tu guarda. Pensavo fosse più difficile.
Ingredienti:
- una bella crisi di governo
- una crisi di fastidio davanti a un becero giornalaccio
- un conseguente post piuttosto polemico
- un buon aggregatore


Risultato: lo shinystat è fuggito a nascondersi ringhiando dopo neanche un paio d'ore, e adesso non mi parla più. Con gli oltre cento commenti ci posso fare un post umoristico, perchè alcuni sono fenomenali (meglio buttarla in ridere, và). Quando ho guardato histats, neanche sei ore dopo il post, mi sono trovato davanti questo:



... e mi sono detto: se regge in scioltezza 220 visitatori online, caricando in un attimo, devo smetterla di parlare male di splinder. Conclusione della giornata:
 














... uno scherzo tipo quasi 6000 visite uniche, 8300 e rotti pagine viste. Il giorno successivo, altre 1500 visite abbondanti e 2000 pagine viste. Per un blogghino personale del cazzo come questo.

Morale: a parte il fatto che con il flame selvaggio nei commenti mi sono divertito un casino, devo constatare che quello che tira di più, in assoluto, è la polemica ideologica. Credo che solo la gnocca ci si avvicini, ma non sono sicuro. E allora mi chiedo: se in Italia ci sono così tanti ferocissimi, appassionati, aggressivi attivisti e sostenitori di ogni parte politica, dove minchia si vanno a nascondere quando ci sarebbe da mandare a casa a calci un'intera classe dirigente di vecchi parassiti che ci stanno prendendo tutti per il culo da una vita?

Pensiero del giorno: “Voglio di più”
(Anakin Skywalker, “Revenge Of The Sith”, 2005)

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Schifo



Chiarisco e premetto: stranamente, non mi fa neppure incazzare quello che è successo ieri al Governo. Fanno pena, più che altro. Quindi, non me la prendo con Feltri per ripicca o stizza politica. E' proprio una questione di fastidio che non si può controllare. E penso: certo, le BR sono criminali ottusi e indifendibili. Tutti d'accordo. Ma la volta che qualcuno farà saltare in aria la redazione di quell'osceno, indecente giornale, brinderò io.

EDIT: giusto perchè, visti alcuni dei commenti, non mi pare sia risultato abbastanza chiaro che l'ultima frase del post è una fine e paradossale metafora (tipo la vignetta dell'immagine qua sopra, insomma), ribadisco che l'eversione armata è da condannare SEMPRE E COMUNQUE. Pensavo che la definizione "criminali ottusi e indifendibili" fosse abbastanza esplicita, ma vabbè.


Pensiero del giorno: “Ti odio”
(Anakin Skywalker, “Revenge Of The Sith”, 2005)

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Blog love

Corrispondenze: rapporti tra persone e rapporti tra blogger (questi ultimi, tra l’altro, assolutamente bisex).

-Scoperta dell’altro
(il primo sguardo): lettura e lurking
-Ricerca del contatto
(vado nei posti che frequenti tu): iscrizione agli stessi aggregatori
-Approccio
(ciao come ti chiami?): commentino con complimenti
-Conoscenza
(mi piaci): commento reciproco e continuato
-Avance sessuale
(mi ti farei): linkaggio
-Rapporto sessuale
(ok, trombiamo): link ricambiato
-Fidanzamento
(ti presento ai miei): citazione reciproca e continuata nei post
-Convivenza e matrimonio
(sì, lo voglio): scambio di password dei blog personali
-Maternità/Paternità
(somiglia a tutti e due): creazione insieme di blog multiautore
-Difficoltà di coppia
(non sei più come prima): flame accennato
-Litigio
(faccio le valigie e torno da mia madre): flame feroce
-Separazione
(prendiamoci del tempo): nuova password nei blog personali
-Divorzio
(lo capisci che è finita?): eliminazione link
-Odio
(sparisci per sempre dalla mia vita!): ban reciproco dai commenti

Pensiero del giorno: “Niente smancerie. Addio, Altezza.”
(Han Solo, “The Empire Strikes Back”, 1980)

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Hot zapping


Situazione di partenza: morosa fuori città fino all'indomani, insonnia, la giusta quantità di tetraidrocannabinolo che ammorbidisce pensieri e sensazioni, divanone, telecomando, birrette e assenza di eventi sportivi sui canali sky. Film già visti, telefilm poco adatti alla visione in solitaria, pigrizia più mentale che fisica a impedire l'uso del computer e financo dei DVD o dello stereo. E' partita così, verso
l'una e mezza di una notte qualunque, una sessione di zapping alquanto interessante. Procedere oltre il canale 8oo del satellite dà, all'inizio, una bizzarra sensazione di guardinga curiosità. Un po' come l'esplorazione di una giungla sconosciuta e infida, dopo che i portatori ti avevano avvertito dei pericolosi spiriti maligni che ci albergano. E invece.

Tanto per cominciare, ho scoperto che GayTV non si occupa granchè di sessualità alternativa, ma al contrario propone una rotazione videomusicale strepitosa per gusto e originalità, spaziando dai classici del punk al miglior grunge. MTV può andare a nascondersi. Successivamente, una gradita sosta che mi sento di consigliare è FashionTV, non fosse altro che per le sfilate in loop continuo tra le quali, nottetempo, spiccano le collezioni di intimo di La Perla e Victoria's Secret. Per le femminucce, un ottimo osservatorio sulle ultime tendenze di un ramo della moda ingiustamente sottovalutato. Per i maschietti, che ve lo dico a fare.
Poco dopo si incontra, believe me or not, una clamorosa TelePadrePio. Che ho saltato netta, non prima di averne rilevato la bizzarra collocazione della frequenza, ossia tra il festival del perizoma di cui sopra, e l'inizio del gruppo di canali che, a livello inconscio lo giuro, aspettavo di trovare.

Ebbene, eccole lì. Le telezoccole delle TV regionali. Le quali, grazie al trasferimento in blocco sul satellite (non capisco cosa aspetti Emilio Fede ad andarci con tutta Rete4, la compagnia è fantastica), hanno implementato una metodologia di interazione con gli spettatori una volta sconosciuta: la telefonata in diretta. Ed è a questo punto che, come degna conclusione di un tal tribolato percorso, mi è stata data la possibilità di assistere a qualcosa di sublime. Lo riporto in forma di sceneggiatura teatrale, di cui un capolavoro di comicità trash simile ha senz'altro la dignità.

Atto unico.
Scena: poltrona damascata, luce soffusa, buddha bar in sottofondo.

Personaggi: tale Blondie, pornodiva belloccia e nazional-popolare dallo spiccato accento toscano, languidamente accasciata sulla poltrona, e Calogero, telespettatore collegato in diretta telefonica, che parla con cadenza sicula assai simile a quella del commissario Montalbano.

Blondie: “Ma ciao, come ti chiami?”
Calogero (voce bassissima, imbarazzato): “Mmmh… C… Calogero sono.”
Blondie: “Ciao Calogero bello, ti piaccio? Cosa ti piace di me?”
Calogero: “Eeeehhh… tutto, mi piace. Bellissima sei. Tutta bella…”
Blondie (tira fuori la tetta destra e si lecca il capezzolo): “Che carino che sei, ti piacciono le mie tettone?”
Calogero (rumori inintelleggibili di sottofondo): “Belle tettone, belle. Mi piace anche…”
Blondie: “Ooh, sii, aah, dimmi cos’altro ti piaceeehh…”
Calogero: “Eh… mi piace… ehh… ‘o culo mi piace.”
Blondie (si gira a 90° ed esibisce il tanga leopardato): “Aah, sii... ti piace questo, Calogero bello… aah, ooh…”

Rumore di sottofondo sempre più forte, fischi acutissimi dal microfono.

Blondie (sempre inginocchiata sulla poltrona con una mano tra le gambe, ma voce professionale): “Calogero, ci sei? Senti, puoi abbassare il volume del televisore?”
Calogero (tra i disturbi di risonanza del segnale): “Eeh…ma… non posso…”
Blondie: “Come non puoi? Prendi il telecomando, e abbassi il volume a zero.”
Calogero: “Ma… io… non riesco. In una mano ho il telefono, nell’altra la minchia tengo!!!”

Applausi. Sipario.


Pensiero del giorno: “Io ti amo. Ti amo perdutamente. Prima di morire, volevo che lo sapessi.”
(Padmé Amidala, “Attack Of The Clones”, 2002)

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Top Gun


Di questa ricorrenza non ho trovato traccia, nè sui giornali nè sul web. E mi sento un pò in colpa anche io, visto che me ne sono ricordato tre giorni dopo. Sarà che il fattaccio di Catania ha rubato la scena sui media. Comunque, meglio tardi che mai. Nove anni fa, il 3 febbraio 1998 per l'esattezza, degli irresponsabili figli di puttana, forse per una criminale bravata, forse per negligenza, sicuramente per grave colpa (confermata dal successivo tentativo di occultamento delle prove), hanno ucciso venti persone. Di cui mi sembra doveroso ricordare i nomi e l'età:


Marcello Vanzo (56)
Maria Steiner-Stampfl (61)
Edeltraud Zanon-Werth (56)
Anton Voglsang (35)
Sonja Weinhofer (22)
Jürgen Wunderlich (44)
Uwe Renkewitz (47)
Annelie Urban (41)
Harald Urban (41)
Marina Mandy Renkewitz (24)
Michael Pötschke (28)
Dieter Frank Blumenfeld (47)
Ewa Strzelczyk (37)
Philip Strzelczyk (14)
Stefaan Vermander (27)
Rose-Marie Eyskens (24)
Sebastian Van den Heede (27)
Stefan Bekaert (28)
Hadewich Antonissen (24)
Danielle Groenleer (20)

Allo stesso modo, trovo giusto che si ricordino le facce dei miserabili assassini che hanno provocato la strage:

(da sinistra, il pilota Richard J. Ashby e il navigatore Joseph Schweitzer. Entrambi assolti. In America, ovviamente, visto che non è stata permessa l'inchiesta ai magistrati italiani.)

Che bello, dai, riempiamo di cowboy del cazzo - che non rispondono delle loro azioni davanti alle nostre leggi, nemmeno quando ammazzano la gente in vacanza - anche Vicenza, dopo Aviano.

Pensiero del giorno: “L'Imperatore ha già vinto”
(Yoda, “Return Of The Jedi”, 1983)

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