Archive for gennaio 2007

Sieg Heil


La censura del pensiero, di qualunque colore sia, è una cosa difficile da accettare. Trovarsi a sottoscrivere un provvedimento politico di Clemente Mastella lo è ancora di più. Forse, però, non tutti si rendono conto fino in fondo della barbarie di determinate idee. E ancora meno del fatto che, grazie alla rete, le aggregazioni di certi criminali estremismi sono enormemente facilitate. La piazza, oggi, è virtuale. Quelli che si espongono realmente in modo visibile, tangibile, esibendo - per lo più allo stadio - anfibi e teste di cazzo rasate, non sono niente. A parte il costituire uno spettacolo disturbante, s'intende. La maggior parte rimane nascosta, ma ci sono e sono tanti.

Basta cercare, ed è davvero facile. Proprio perchè la diffusione e il seguito on-line di queste ideologie è in preoccupante espansione. Chi si limita a frequentare certi siti, e partecipa a certi forum, potrebbe sembrare meno pericoloso. Ma quelle cose le pensa, in quelle cose ci crede. E vota. Un domani, e nemmeno troppo lontano, vista la fragilità della memoria rispetto agli anni che passano, potrebbe votare per qualche miserabile un po' più determinato che quello schifo decide di riproporlo.


Mi rendo conto di chiedere molto, ma provate a guardare con attenzione QUESTO. No, non chiudetelo disgustati, fatevi forza e date una letta. Al sito, e soprattutto al forum. Coraggio, lo so che viene da vomitare. Fatto? Bene. E' solo un esempio tra tanti. Lasciando da parte i sacri principi sulla libertà di opinione, e le pseudo-citazioni di Voltaire, c'è davvero qualcuno che se la sente di disapprovare che cose simili vengano fatte SPARIRE PER LEGGE?


Pensiero del giorno: “L'Imperatore non è indulgente quanto me”
(Darth Vader, “Return Of The Jedi”, 1983)

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Niente da aggiungere

Per la ricorrenza odierna, quello che ha scritto Sioux basta e avanza.
Chapeau.


Pensiero del giorno: “L'oscurantismo, l'Impero”
(Obi-Wan Kenobi, “A New Hope”, 1977)

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Già che ci siamo

Solo una cosa. Riguardo a questo.
Credo che sarebbe una occasione da sfruttare.
Molto semplice: chiunque acquisti un pacchetto delle figurine dei vip di Lele Mora, dovrebbe firmare un modulo obbligatorio. Con cui rinuncia per sempre al proprio diritto di voto. Anche futuro, nel caso dei minorenni.
Perchè quando si va oltre un certo livello di rimbecillimento, non si migliora da adulti. Anzi.

Pensiero del giorno: “Ho sentito un tremito nella Forza”
(Obi-Wan Kenobi, “A New Hope”, 1977)

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Pro e contro del Grande Fratello



Lato positivo: dodici imbecilli, per qualche settimana, se ne staranno fuori dai coglioni, evitandoci così il rischio di incontrarli per strada o di averci a che fare.



Lato negativo: alle selezioni hanno partecipato in 25.000, evidentemente altrettanto imbecilli. E questi sono ancora tra di noi, purtroppo. Così come qualche altro milione di minus habens che seguiranno in televisione, un pò invidiosi, quel riassunto di penosa nullità.



Nell'augurare a tutti costoro che la vita gli riservi esattamente quello che si meritano, ci terrei ad anticipare la tipica obiezione che viene spesso utilizzata al fine di giustificare la visione di tale rivoltante e idiota trasmissione: “eh, ma la Marcuzzi è sempre un bel vedere”. Certo, lo so. Quindi, eccola qua, assai meno vestita che in televisione:





Bene, ora non ci sono più scuse. La gnocca l'avete vista, cambiate canale.



Pensiero del giorno: “Smettila di guardarmi così”
(Padmé Amidala, “Attack Of The Clones”, 2002)

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Decontestualizzazioni (se mia nonna avesse le ruote)

Claudio Magris, se giocasse a calcio come scrive, sarebbe Diego Armando Maradona.
Alessandro Baricco sarebbe Darko Pancev.
Melissa P. starebbe in panchina in terza categoria. E comunque dovrebbe darla all'allenatore.


Milena Gabanelli, se cantasse come fa la giornalista, sarebbe Aretha Franklin.
Bruno Vespa sarebbe Tiziano Ferro.
Vittorio Feltri canterebbe sotto la doccia. E gli tirerebbero le saponette pure lì.


Corrado Guzzanti, se nuotasse come fa il comico, sarebbe Ian Thorpe.
Christian De Sica avrebbe problemi a stare a galla con il salvagente.
Massimo Boldi annegherebbe nella vasca da bagno.


Ségolène Royal, se pilotasse come fa politica, sarebbe Michael Schumacher.
Romano Prodi guiderebbe il diciannove barrato.
Clemente Mastella non avrebbe mai avuto la patente. Neanche per il ciclomotore.



Pensiero del giorno: “Non è mancanza di rispetto, Maestro, è la verità”
(Obi-Wan Kenobi, “The Phantom Menace”, 1999)

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Brava gente di casa nostra


Caso chiuso. Sono stati i vicini di casa. Se vogliamo, quasi banale, come dire “è stato il maggiordomo”.  Ma non voglio parlare della cronaca, di quella sono già pieni i giornali. Piuttosto, mi piacerebbe sapere cosa ha da dire, e cosa pensa davvero, il simpatico cittadino di Erba, che - a caldo - nei commenti di QUESTO POST mi aveva scritto, in sequenza:

15.06: non sarà stato il tunisino citato a fare la strage ma sicuramente qualche suo simile ......visto che il citato straniero è coinvolto in fatti poco chiari...e di conseguenza la vendetta perpetrata in chiaro stile islamico sicuramente non è stata fatta da una banda di norvegesi

18.02: a chi spaccia droga come il citato tunisino gli auguro le peggiori cose di questo mondo........

19.10: stronzo deficiente....io abito a Erba e conosco il soggetto..........continua a fare lo spacciatore..........e non bisogna difendere uno che va in un paese straniero delinque e ammazza i nostri figli con la droga......per questo che gli capiti il male che ha fatto a tanti innocenti..........visto tutti i buonisti come te che si incazzano solo quando vengono toccati nel proprio.....

Da parole simili traspaiono un tale fastidio represso, una tale strisciante e cieca intolleranza... direi che odio è la parola giusta. Lui (o lei) abita ad Erba, conosceva il soggetto, e gli augurava le peggiori cose di questo mondo. Immagino che, coerentemente e segretamente, anche se le persone di questo tipo non lo ammettono mai, approvi e sottoscriva ciò che hanno fatto i suoi due concittadini. Personalmente, dopo aver letto quei commenti, non mi sono stupito per niente della “clamorosa” soluzione del caso. Visto che, tra gli spacciatori extracomunitari e certa brava gente della Brianza, non so chi mi fa più paura.

Pensiero del giorno: “Finalmente potremo vendicarci”
(Darth Maul, “The Phantom Menace”, 1999)

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Cenerentola a progetto



Una persona, a me estremamente vicina, recentemente ha fatto qualcosa di ENORME. Enorme nella sua semplicità, così come nella sua unicità. Chiaro che ci saranno stati in passato, come ci saranno in futuro, altri che avranno fatto e faranno qualcosa di simile. Sono pochi, però, tanto pochi che in questo caso la protagonista della vicenda è in assoluto l'unica tra le persone che conosco ad essersi comportata così. E dato il tipo di lavoro che svolgo, di gente di tutti i tipi ne incontro veramente tanta. Spesso ci parlo. Molti di loro vivono situazioni come quella che sto per descrivere, e le subiscono.


La signorina in questione, che chiamerò Cenerentola, sta finendo i suoi studi universitari. Si mantiene da sola, come è giusto quando si cominciano ad avere 25-26 anni, con mille lavoretti da incastrare tra una lezione e un esame. Diverso tempo fa, però, sembrava che ci fosse stata una svolta: l'occasione di collaborare, pagata poco ma pagata, con uno studio professionale la cui attività è la medesima del corso di studi che sta ultimando. Bello: praticamente uno stage remunerato. Co.co.pro., ovviamente, ma un contratto è sempre un contratto. E poi la possibilità di fare curriculum nello stesso settore dei tuoi studi. Cenerentola era decisamente contenta.


Tutto bene per il primo periodo. Poi il lavoro si fa più impegnativo, lei è brava, le vengono affidati compiti sempre più complessi, le ore lavorate diventano molte, superando abbondantemente il part-time. Ma a Cenerentola il suo capo, che chiamerò StregaCattiva, dice che ne vale la pena, certo l'università rallenta un po', però la prospettiva di una futura assunzione e di un percorso anche post-laurea nello studio è sempre più probabile, sono tanto contenti di lei. Dice lui. E se magari potessi fermarti qualche sabato, sai siamo alle strette con le scadenze, e anche qualche domenica, tanto non hai mica lezione il week-end, no?


E avanti così, per oltre un anno. Di rinnovo in rinnovo, alle medesime condizioni economiche, ma con una quantità di ore di lavoro ormai pari a un full-time. Cenerentola tiene duro, certo a questo punto da' solo un esame ogni tanto, quando riesce, ma ci crede ancora. Finchè un giorno StregaCattiva, al momento di stipulare l'ennesimo co.co.pro., le dice che va tutto bene, ci mancherebbe, ma ci sono degli aggiustamenti che è necessario fare. Era ora, pensa Cenerentola, sto cominciando veramente a far fatica ad arrivare alla fine del mese, pagata meno di un part-time ma lavorando 40 ore alla settimana.


Sai, fa StregaCattiva, ci siamo resi conto che ci stai mettendo troppo tempo a finire l'università. E qui ci sarà presto bisogno di una persona nel tuo ruolo, però laureata, serve la firma, chiaro, no? Allora si pensava di rinnovarti il contratto, per correttezza, ma purtroppo per l'ultima volta. Giusto il tempo perchè tu trasferisca le tue competenze e la tua esperienza, aiutandoci a formarla, alla ragazza che arriva lunedì. Ti avevo parlato della nipote del mio socio? Ha finito l'università il mese scorso, è bravissima. Oh, s'intende, da noi avrai sempre referenze ottime, eh! Mi pare il minimo.


Ed è a quel punto che Cenerentola ha fatto qualcosa che quasi nessuno ha più le palle di fare: si è alzata in piedi, minuta com'è, eppure immensa, e ha detto la verità. Ossia:
StregaCattiva, sei un miserabile disonesto figlio di puttana. Mi hai presa in giro sfruttandomi per un anno, promettendomi cose che sapevi benissimo essere già destinate ad altri, e facendomi perdere un bel po' di terreno all'università per niente. Quindi il tuo contrattino del cazzo ficcatelo nel culo. E se ne sei capace, vergognati, tu e tutti i pezzi di merda come te. Addio, fottiti.
(Testuale, confermatomi dalla segretaria, che conosco. E che mi ha raccontato che StregaCattiva è rimasto senza parole per due ore, poi è andato via nervosissimo).


Ora, la storia di questa strepitosa ragazza - la quale, oltre alla mia imperitura stima, avrà da me un vitalizio di aperitivi offerti - è comunissima. C'è un mondo intero, in particolare negli studi professionali, di maledetti bastardi che spremono senza pietà l'opportunità legale di tenersi quelli che praticamente sono degli schiavi. Contando sul fatto che davanti al bisogno si accetta tutto. Lo so che non è facile. Ma se ci fossero più giovani che hanno il coraggio di chiamare meschinità e sfruttamento con il loro nome, e di trattare come si meritano i piccoli stronzi che ci mangiano sopra, forse... forse. Chissà.


Cenerentola adesso spina birrette tre giorni alla settimana in un pub molto carino. E per questo viene pagata regolarmente, ben più di prima, contributi compresi. Ha quasi finito gli esami. Alle volte ripensa a quello che ha fatto, chiedendosi se era il caso. L'altra sera ero lì, e a un certo momento si è aperta la porta, ed è comparso StregaCattiva. L'ha guardata, l'ha riconosciuta, ha fatto retromarcia senza dire niente, ed è sparito a testa bassa. Lei ha sorriso. Io ho avuto come una sensazione di giustizia.


Pensiero del giorno: “Non so se ucciderla o innamorarmi di lei”
(Han Solo, “A New Hope”, 1977)

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Mezzepennerigate e imbarbarimento dei costumi


Ci pensavo oggi verso l'ora di pranzo. Mentre dosavo la quantità di mezzepennerigate da destinare al confortante e definitivo bollore della pentola. A parte l'inevitabile incertezza sull'averci messo il sale, risolta positivamente con l'assaggio dell'acqua, mi sono ritrovato a meditare sulla relatività del peso. La bilancia che ho in cucina è decisamente un bell'aggeggio: sottile, precisa, con i cristalli liquidi. Arriva al mezzo grammo, il che mi sembra una bullata inutile, considerando che anche le ricette più complesse e strutturate indicano le quantità degli ingredienti in decagrammi (oh, era dalle elementari che non usavo questo vocabolo).


Funziona così: la accendi, compare 0000.0 sul display, appoggi il sacchetto di pasta, e tanto per cominciare scopri che la Voiello tende un po' a fotterti, in quanto la confezione sigillata di mezzepennerigate pesa 0496.5 grammi, plastica compresa. Ma vabbè. Dovendo mantenere tranquilli i succhi gastrici, un po' su di giri a causa dell'happy hour del venerdì sera, protrattosi in realtà ben oltre la mezzanotte, l'opzione pastasciuttona-condita-leggera è per me la migliore. E vai con l'etto e tre quarti, crepi l'avarizia. L'importante è stare sotto la soglia psicologica dei due etti di porzione singola, arrivati alla quale il rischio della deriva bulimica non va sottovalutato.

L'operazione di pesatura parziale, detta anche taratura, la eseguo di solito appoggiando sulla bilancia spenta una scodellona di vetro. Poi accendo il precisissimo arnese, e - incredibile ma vero - questo segna 0000.0, anche se il recipiente sarà mezzo chilo. Ebbene, l'ho tarata. A quel punto, mezzepennerigate nella scodellona, fino ai 0175.0, dopodichè giurisdizione e competenza passano alla pentola e al timer, undici minuti al dente ed è fatta. Semplice e pulito. Adoro i piani ben riusciti, direbbe il capo dell'A-Team accendendosi un sigaro.

Essendo però la dissociazione dei processi cognitivi la più tipica caratteristica di ogni doposbronza che si rispetti, proprio questo fatto della taratura mi ha portato a una riflessione di carattere sociologico e morale. Ho pensato: siamo tutti come questa bilancia. La nostra scala di valori, il metro di valutazione della vita e del mondo che ci circonda, ormai è tarato. E piuttosto pesantemente, anche. Cose che un tempo avrebbero provocato il proverbiale trittico brividi-terrore-raccapriccio, nonchè sacrosante e generali incazzature, passano come acqua fresca. Bassezze etiche e ideologiche nella politica, vette inarrivabili di ipocrisia ed egoismo nel mondo del lavoro, abissi di volgarità e cattivo gusto nello spettacolo e nella televisione.

Per suscitare reazioni indignate degne di essere chiamate tali, giunti a questo livello, ci vuole il peggio del peggio. Come se a un certo punto, anestetizzati e rincoglioniti, ci fossimo tutti spenti. E ci fossimo talmente abituati al mattone da dieci chili di merda che ci portiamo sulle spalle quotidianamente, da non farci più caso. Basta guardarsi intorno. Il semplice fatto che certe terrificanti facce da cazzo prosperino e abbiano cittadinanza nella vita pubblica, nei palinsesti, nel Governo in carica (per tacer di quello passato), senza che nessuno li disintegri seppellendoli nella loro stessa vergogna, ne è la prova.

... certo che devo aver tirato su una scimmia davvero potente, ieri. Abbastanza perchè il giorno dopo mi vengano in mente Mastella, Costanzo/DeFilippi e Paolo Guzzanti mentre peso le mezzepennerigate, intendo.


Pensiero del giorno: “Tu vuoi andare a casa a riflettere sulla tua vita”
(Obi-Wan Kenobi, “Attack Of The Clones”, 2002)

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Lo Stato ideale / 4



Per iniziare il 2007, trovo doveroso occuparmi, nell'ambito della riforma legislativa le cui prime tre parti sono qui, qui e qui, di alcuni nuovi e terribili delitti. Come vedremo, molti di questi vengono tipicamente e impunemente commessi durante i barbari festeggiamenti di capodanno. Andiamo quindi a trattare dei reati di: 



- Molestia insistita e volgare rivolta a cameriera carina
(pena: un anno da passare, vestito da coniglietta di Playboy, servendo ai tavoli della mensa nella sezione stupratori seriali di un carcere di massima sicurezza. Non la tua sicurezza, però.)



- Uso aggressivo dei gomiti al bancone di bar affollati
(pena: ogni sera, per un mese, obbligo di ottenere tre cuba-libre fatti però uno con l'Havana 7 anni e non 3, uno con la coca light e non normale, e uno con doppio zucchero di canna e niente lime. Al banco di una minuscola discoteca strapiena di istruttori di full-contact ubriachi che stanno festeggiando un addio al celibato. Tempo concesso: 40 secondi. Se non ce la fai, ti picchiano comunque.)



- Uso di vocina da Topo Gigio parlando al proprio amoruccio
(pena: gargarismi con un misto di birra trappista, alcol denaturato, e catrame estratto da sigari Montecristo n°5. Fino a ottenimento permanente di una via di mezzo tra il timbro vocale di Amanda Lear, Marilyn Manson e Gianpiero Galeazzi. Aggravante: emettere lo squittìo davanti a imbarazzatissimi e schifati commensali. In questo caso, la pena sarà la rimozione delle corde vocali come ai beagle da vivisezione, e successivo strangolamento con le stesse.)



- Invio di SMS di auguri preconfezionato a tutta la rubrica
(pena: obbligo di comporre una tragedia epica in endecasillabi, minimo quattro atti, personalizzata, originale e diversa per ogni persona il cui numero è memorizzato nel cellulare. Alla quale verrà dedicata, con tante scuse, e spedita divisa in sette-ottocento messaggi scritti senza usare il T9.)



- Imitazione di fusa di gatto mentre ti fanno un massaggino
(pena: interruzione istantanea del massaggino, e applicazione di una rapida sequenza  gancio destro-sinistro alle reni, da continuare fino al KO tecnico o al getto della spugna. Di solito, una volta dovrebbe bastare perchè non succeda più.)



- Richiesta reiterata di alzata di mani e formazione di trenino
(reato tipico dei dj e dei vocalist. Pena: utilizzo a fini sodomiti del microfono sul - anzi, nel - colpevole, asta compresa. Da parte di tutti i presenti, naturalmente al ritmo di bri-gi-tte-bardot-bardot. Anche in questo caso, una volta dovrebbe essere sufficiente perchè il reato non si ripeta.)



- Detonazione di petardo vicino alla gente, seguita da risata idiota
(pena: missione come artificiere in zona di guerra, addetto al disinnesco delle mine antiuomo. Fino al raggiungimento di esaurimento nervoso soddisfacente, unito a fobia convulsiva e incontrollata per qualsivoglia sostanza esplosiva o infiammabile. Accendini bic compresi.)



- Conto alla rovescia demente in coro guardando la televisione
(pena: lapidazione mediante tappi di prosecco, seguita da soffocamento tramite ingestione forzata di cotechini extragrassi. Successivamente, immersione in fosse comuni riempite di crema di lenticchie, fino a che questa ultima non abbia raggiunto seccandosi la tipica consistenza da cemento armato. Poi, se siete capaci e ne avete ancora voglia, fatevi gli auguri.) 



Pensiero del giorno: “Lo terrò a mente”
(Luke Skywalker, “A New Hope”, 1977)

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