Archive for marzo 2007

Plug in Baby


Ebbene: so che a 36 anni suonati fare il rockfan, con DVD dei concerti e discografie intere che girano in loop sia in macchina che a casa, può sembrare anacronistico. Alle magliette e ai poster spero di non arrivare, ma non è detto.
Però.
Quando ascolti una band per anni, e ti stupisci album dopo album per la qualità e l'intensità del sound.
E poi.
Fughi gli ultimi dubbi da vecchio trombone, che si è fatto vent'anni di live act in giro per il mondo, e che se non vede con i suoi occhi non dà mai giudizi definitivi.
Quindi.
Ti ritrovi sotto un palco, a pogare insieme a groupie ventenni adoranti e bagnate, non una - giustificato magari dal tuo indulgere all'uso di sostanze psicoattive - ma due volte, a due concerti di fila.
Allora.
E' il caso di ammettere che il Rock è ancora vivo.









(e che Matt Bellamy ha ascoltato Hendrix parecchio, per imparare a maltrattare divinamente la Manson)

Pensiero del giorno: “Io non salirò mai su una di quelle spaventose astronavi”
(C-3PO, “The Phantom Menace”, 1999)

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La saggezza della tradizione friulana

                       

E' usanza antichissima, d
alle mie parti, che l'uccisione del maiale (purcit) sia una grande occasione di festa per la famiglia proprietaria dell'animale, a cui partecipano tutti i parenti, gli amici, i vicini, se non addirittura l'intero paese. Colui che materialmente esegue l'operazione è un esperto, convocato apposta e ben remunerato, detto purcitâr, che in italiano sarebbe il norcino. Il purcitâr, con un colpo preciso di una sorta di sparachiodi in mezzo agli occhi, fulmina il purcit, che stramazza in un attimo ed è subito appeso, dissanguato, e preparato per l'utilizzo alimentare. Per il maiale, una fine inevitabile, ma indolore e pietosa.

Uno dei riferimenti più esilaranti a tutto ciò può essere sentito, a volte, allo stadio Friuli. Esempio tipico: Udinese-Roma, zero a zero, metà del primo tempo. Totti, appena sfiorato da un difensore bianconero, si getta a terra strillando e rotolando come se lo avessero accoltellato. In qualunque stadio d'Italia la reazione dei tifosi sarebbe il canonico e banale grido
devi morire. A Udine, capita che un omone di mezza età con camicia a quadri, cappello da alpino, e due mani come badili, si alzi e urli PURCITAILU!!!, con conseguente risata dell'intera curva. Perchè purcitailu non vuole dire semplicemente uccidetelo, bensì, come nella procedura della tradizione friulana, significa chiamate un purcitâr, affinchè ponga pietosamente fine alle sue sofferenze con la sparachiodi, per poi farne salsicce. Tutto riassunto, con sublime sintesi popolare, in un'unica esortazione.

Ecco, diciamo che ultimamente tutto questo mi viene spesso in mente osservando certe facce. Chissà quanto chiede, un bravo
purcitâr, per occuparsi di tre bestie simili. 

Pensiero del giorno: “Non mi serve a niente, da morto”
(Boba Fett, “The Empire Strikes Back”, 1980) 

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TBC Reloaded


Un annetto fa, o giù di lì, come a un paio di cigni in Romania veniva la tosse tutti i media si precipitavano a coprire l'evento, con risultati francamente comici. Cioè, a me faceva ridere vedere task force di biologi con le tute da astronauta strappare galline dalle mani di anziani contadini perplessi, come fosse l'invasione degli ultracorpi. Casi di aviaria sull'uomo, poche decine in tutto il mondo (per lo più di allevatori di polli cinesi, che con i pennuti  ci dormono). Contagio da uomo a uomo, zero. Guadagno, per il procurato allarme, delle case farmaceutiche che producono anti-influenzali, millemila miliardi.

Oggi, un articoletto prontamente seppellito nelle pagine interne, mi informa che un nuovo ceppo di tubercolosi, mortale e assolutamente incurabile, fa diverse migliaia (MIGLIAIA) di vittime all'anno, che in Italia ci sono già stati otto casi (OTTO, QUI DA NOI, NON IN CAMBOGIA), che un contagiato non isolato è una vera e propria bomba biologica, e che è come essere tornati all'era pre-antibiotici. Non c'è cura con i medicinali che conosciamo.

Ah, ecco. Non essendoci cura, non c'è niente da guadagnarci sopra con i farmaci. Ora capisco. Non si può mica togliere visibilità in prima pagina al puttaniere che fotografa le tette alle veline per stronzate del genere. Su cui non lucra nessuno, al massimo muore.

Pensiero del giorno: “Ciò che ti dissi era vero, da un certo punto di vista”
(Obi-Wan Kenobi, “Return Of The Jedi”, 1983)

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Psycho Poker


Tocca a Coscienza dare le carte.  E chiamare l’ultima smazzata. Il piatto è grosso, certamente se lo giocheranno tutti.

Ego, che è primo di mano, non apre.
Orgoglio invece punta, e abbastanza alto. Sa di rischiare, ma è fatto così. Spesso, con il gioco aggressivo, si è portato a casa poste notevoli, anche senza avere granchè in mano. Ancora più spesso, però, gli è capitato che qualcuno venisse a vedere i suoi bluff, e ha perso molto. Non stavolta, pensa Orgoglio. Non stavolta.
Sorprendentemente, Rimorso vede l’apertura, e rilancia del doppio. E’ serio e concentrato, consapevole di avere un gran punto. Sa che Orgoglio ci starà almeno fino ai cambi delle carte, ma con il rilancio spera almeno di indurre Ego e Coscienza a lasciare.
Anche se il gioco si sta alzando un po’ troppo, Coscienza ci sta. Non tanto perché speri davvero di vincere, ma vuole vedere fino a che punto saranno disposti a rischiare gli altri.
Ego, che non è tipo da tirarsi indietro, copre anche lui l’apertura e i rilanci. Dopo aver cambiato, parlerà per ultimo, e questo è un bel vantaggio tattico. Gli altri dovranno scoprirsi prima di lui. Cambia una carta, sperando che la sua doppia coppia di sette e Jack si trasformi in un full. Ha fatto bene a non aprire, adesso tutti penseranno che prima non avesse niente, e che adesso stia tentando una improbabile scala a incastro.
Orgoglio ne cambia due, anche se ha solo una coppia di Re. Si tiene un dieci, il che abbassa le sue probabilità di aumentare il punto, ma unitamente al fatto che ha aperto alto, cambiare due carte farà pensare a tutti che abbia già un tris in mano.
Rimorso si dichiara servito. Visto il rilancio sull’apertura che ha fatto prima, sa che gli altri immaginano che abbia un bel punto, una scala, o addirittura un full, dato che non ha cambiato. Non sapete quanto, pensa, guardando le quattro carte uguali più un Jack che ha in mano. Il nove è poco affascinante, neanche da mettere con le Donne o gli Assi. Ma quando te ne danno quattro tutti insieme è un bel vedere.
Coscienza prende tre carte. Con due Assi è una scelta obbligata, anche se così il suo gioco è molto scoperto. Ma visti i cambi degli altri, c’è poco da ragionare in termini di tattica o bluff. Bisogna semplicemente affidarsi al calcolo delle probabilità, il quale dice che con una coppia in mano cambiarne tre è la scelta migliore. E poi, insomma, due Assi sono sempre due Assi.
Orgoglio guarda lentamente le sue carte, scoprendone gli angoli in successione. Re, Re, dieci… Re, Re. Rimane impassibile, e punta alto. Alto ma non troppo.
Rimorso, a questo punto, si gioca tutto. Vede, e rilancia del piatto.
Coscienza osserva i suoi tre Assi, che sono un bel punto. Ma è chiaro che non basteranno, in una smazzata come questa. Scuotendo la testa, lascia.
Ego non ha ancora guardato la carta che gli è entrata, e come tutti lo fa lentamente. Sette, sette, Jack, Jack… Donna. Niente da fare, con una doppia coppia non è proprio il caso di andare contro un servito e contro uno che al servito ha tranquillamente rilanciato in faccia. A un tipo come lui secca moltissimo, ma deve lasciare. E’ chiaro che Orgoglio e Rimorso hanno i punti migliori, e se la giocheranno tra loro.
Orgoglio, naturalmente, sta al rilancio, senza nemmeno infierire alzando ancora la posta.
Rimorso, praticamente certo di avere vinto, mette sul tavolo il suo poker di nove. E rimane impietrito quando vede i quattro Re del suo avversario.
La partita è finita.
Orgoglio, stavolta, l’ha spuntata.
Ma pensando a quanto hanno perso gli altri, a quanto gli è costata, e al fatto che tipi come Coscienza, Ego e Rimorso gliela faranno pagare di sicuro, non riesce a essere contento.
Per niente.

Pensiero del giorno: “Guarda dentro di te. Tu sai che è vero.”
(Darth Vader, “The Empire Strikes Back”, 1980)

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Chain Reaction


Beh, doveva succedere prima o poi. Il partecipare a una blog-catena, intendo. Ma visto che sono stato citato nella sua Z-List dalla mitica Lameduck (alla quale rimando per capire un po' meglio di cosa si tratta) , ottempero volentieri. Rullo di tamburi. Ritengo dunque assolutamente degni di menzione, e di relative visite a centinaia di migliaia, i seguenti cyber-pazzerelli (che, se e solo se gradiscono, invito a proseguire il giochino):



Musashimaru
Ossimorosa
Tana-Libera-Tutti
TagliaQuarantaDue
Ventodipolente
prostata

Che si aggiungono ai già citati:

Spartacus Quirinus
settantasette
TsPlus
VeroSudamerica
Brunius Pensatoio
JustFrank
Batsceba
Il vaso di Pandora
Pibua
Fly
Stella
Diderot
Red Rain
Avere o Essere
Ohibò mi garba
Fabio Guerrazzi
Streets of Imperia
Pensare in profondo
Il blog di Chit
blabla-sonia
Bhikkhu
Bloggando si impara
BraGiu.net
Friends For Free
Human Rights
l’orizzonte degli eventi
Looking for my world
Mi Casa es Tu Casa
ivansantoro.net
Not In My Name
Ruffled Thoughts
moltitudini
M@d Riot
Dancing through wind and sand
A.I.U.T.O.
Il blog di pennarossa
Daniela Tuscano
KRepa’s KorNeR
unpercento
Al centro dell’universo e dintorni
Curly and the universe
Gidibao’s Cafè
LabottegadiKit
La fabbrica di noci
WebLogin

Pensiero del giorno: “Saremmo onorati se vi uniste a noi”
(Darth Vader, “The Empire Strikes Back”, 1980)

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Jailhouse Rock


Non serve commentare l'immagine qui di lato. Un paradigma di faccia da stronzo simile si autodefinisce. Non serve nemmeno ricordare quanto i miserabili di questo tipo rappresentino il livello più infimo dello schifo italiano. L'arrivismo criminale in giacca e cravatta, quello dei Tanzi, dei Previti&Dell'Utri, dei Ricucci. Beh, ma alla fine li hanno beccati tutti, no? Certo. Ed era anche ora, direi. C'è una cosa, però, che mi fa veramente uscire di testa dal fastidio. Questi gradevoli personaggini, che hanno passato la vita rubando i miliardi e godendoseli nei modi più arroganti possibili, in galera non ci riescono mica a stare. Oh, non durano neanche due giorni. E le crisi di pianto, e le convulsioni, e la claustrofobia, e i problemi cardiaci, e le difficoltà ad alimentarsi. Avvocatoni che rilasciano preoccupate dichiarazioni, e presentano istanze per i domiciliari o per il trasferimento in infermeria. In termini medici, incompatibilità delle condizioni di salute con il regime carcerario.

Farò uno sforzo di sintesi dialettica, limitandomi a tre parole: GRAZIE AL CAZZO. Chiunque sta male se lo sbattono dentro. Chiunque. Se mi vengono a prendere a casa e mi chiudono in cella, come minimo mi viene una crisi depressiva. Come minimo mi viene da piangere e perdo l'appetito. E dormo male e dimagrisco. E soffro di ansia e panico e claustrofobia. Grazie al cazzo, e pardon per la ripetizione. Solo che se sono un coglione qualunque, senza un pool di avvocati da mille euro l'ora, il mio malessere me lo infilo nel culo (sperando che sia l'unica cosa a finirci dentro, visto quello che si dice sulle usanze del luogo).

Cosa significa incompatibilità con il carcere? Grazie al cazzo (e tre). E' come dire che sei incompatibile con i calci nei denti. Vale per tutti. Evidentemente, però, i truffatori miliardari sono un po' più sensibili a queste cose rispetto agli scippatori di strada, che infatti non si lamentano mai. Sarà perchè il trasloco improvviso al gabbio, se sei abituato ai villoni con piscina e servitù e ai grandi alberghi con le suite piene di puttane e cocaina, è traumatico. Magari, se vivevi in una baracca di periferia neanche te ne accorgevi. Da questo punto di vista, quasi ti capisco, sei molto provato sul piano emotivo, poverino.

Ma la sai una cosa? Dai, che ci arrivi. Non è difficile. Esatto, bravo, hai indovinato: non me ne frega un cazzo.

Pensiero del giorno: “Una cosa è certa: diverremo tutti magrissimi”
(Han Solo, “A New Hope”, 1977)

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I love Amerika


Un estratto dal Washington Post di ieri, 28 febbraio 2007. L'articolo è a firma di David B. Rivkin Jr. e Lee A. Casey, dello studio legale Baker Hostetler, uno dei più potenti degli Stati Uniti. Per capirci, questi sono editoriali pesanti e significativi, che di solito hanno una notevole influenza politica. Il tutto è passato quasi completamente sotto silenzio da noi.


“The effort to prosecute these American agents is only one instance of a growing problem. Efforts to use domestic and international legal systems to intimidate U.S. officials are proliferating, especially in Europe. Cases are pending in Germany against other CIA agents (...) all because of controversial aspects of the war on terrorism. (...) These follow Belgium's misguided effort to pursue universal jurisdiction claims for alleged violations of international law, which also resulted in complaints against American officials. (...) The overall problem is unlikely to go away. The initiation of judicial proceedings against individual Americans is too attractive a means of striking at the United States, and one often not subject to control by the relevant foreign government.Accordingly, Congress should make it a crime to initiate or maintain a prosecution against American officials if the proceeding itself otherwise violates accepted international legal norms. Thus, in instances where there is a clear case of immunity, U.S. prosecutors could answer proceedings such as the Italian indictments with criminal proceedings in U.S. courts. By responding in kind, even if few overreaching foreign officials are ever actually tried, such a law would create a powerful disincentive for these kinds of legal antics.”

Traduzione: questi rompicoglioni di Europei, cioè Tedeschi, Belgi e ultimamente Italiani, si ostinano a pretendere che i nostri funzionari rispettino le loro leggi quando agiscono sui loro territori, mentre ci sembrava fosse chiaro a tutti che noi possiamo fare quel cazzo che ci pare.  Addirittura, osano processare i nostri agenti che commettono reati violando le loro norme da froci sulla tutela dei diritti umani, e pare che intendano continuare a farlo. Ebbene, per evitare a priori questo enorme rompimento di palle, sarebbe il caso che il Congresso legiferi in modo da far diventare un reato il procedere in giudizio contro i nostri uomini, facendo conseguentemente incriminare i magistrati Europei che provano a fare gli stronzi. Questo dovrebbe bastare a fargli capire chi comanda.

... e poi mi chiedono come mai gli Americani mi stanno sul cazzo.

Pensiero del giorno: “Io sento in te molta paura”
(Yoda, “The Phantom Menace”, 1999) 

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