Archive for giugno 2007

Scrivere davvero



Da una grandiosa idea di Bhuidhe...

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Quagliarella



Abbiate pazienza, e perdonate il post inutile. Ma questo blog, e io, siamo tifosi dell'Udinese da sempre. Con il ragazzo qua sopra, insieme ad Antonio Di Natale, l'anno prossimo avremo due terzi dell'attacco della Nazionale.

Di conseguenza, sto godendo come una pornodiva.

Pensiero del giorno: “Niente dovrà fermarci, questa volta”
(Darth Vader, “A New Hope”, 1977)

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Mission Accomplished

Giugno.
Caldo.
Tramonto.
Festa di laurea in riva al mare.
Settantasette si presenta in tenuta da surfista anni ’80, recando in dono: numero 24 birre, numero 2 bottiglie di Havana 7, euro 50 di sansemilla. Nonostante si renda conto che i wayfarer e le all-star senza lacci sono un po’ fuori moda, si sente bullo comunque.
Ciò che si trova davanti è un enorme gazebo pavimentato, rivolto verso il bagnasciuga, dotato di formalissimi camerieri, camicia bianca e papillon, che servono un catering assai lussuoso a una quarantina di ospiti ambosessi in abiti quasi da cocktail.
Settantasette pensa, complimentando la festeggiata, che il concetto di “party in spiaggia” si è evoluto nel tempo molto più velocemente di lui, e in direzione divergente.
Rassicurato dalla neo-dottoressa riguardo al fatto che, quando il DJ partirà con la musica, e un adeguato numero dei presenti arriverà in doppia cifra con le consumazioni, l’atmosfera si rallegrerà sicuramente, Settantasette si dedica alla manipolazione di sottili foglietti di cartavelina. Così, giusto per non correre rischi.
Dopo aver sdegnosamente rifiutato un flute e un piattino di porcellana, dandosi al prosecco direttamente dalla bottiglia, e ai gamberoni mangiati con le mani, comincia a sentirsi un po’ più a suo agio.
Vedere poi che le creazioni della sua digitazione, mirabili quanto a compattezza e precisione della chiusura, e spaventose quanto a percentuale di contenuto psicoattivo, riscuotono un lodevole successo, girando con continuità tra gli invitati, lo conforta ulteriormente.
Ma quanto cazzo ingessati siete, pensa. Non per molto, però. Non per molto. Sorride.
Al calare delle tenebre, i primi risultati del diabolico piano cominciano a rendersi evidenti, e il danzare a ritmi disgustosamente sudamericani delle gonnelline MaxMara e delle camicie RalphLauren si fa progressivamente più scomposto e disinibito.
Quando una graziosa rampolla-bene si rovescia ridendo il ginlemon addosso, risolve togliendosi il vestito al grido di “tutti a fare il bagno”, e parte di corsa verso il mare sventolando il reggiseno e ottenendo unanime seguito, Settantasette sa di aver vinto.
Tutti i più grandi, da Sampras a Schumacher, hanno saputo mollare nel momento migliore, ed è quindi l’ora di scomparire in a blaze of glory.
Ordina un whiterussian all’ultimo dei barman rimasti, e se ne va bevendolo, in una consapevole citazione del Grande Lebowsky. La laureata-ormai-da-un-po’, priva dell’originario tailleur e di gran parte dei suoi principi morali, lo rincorre per salutarlo, ed esprime il suo apprezzamento per l’animazione data alla serata con una congrua percentuale di lingua in bocca.
Allontanandosi definitivamente, accompagnato dalle note di “One step Beyond”, dal CD dei Madness precedentemente imposto a un condiscendente e comprensivo DJ, Settantasette pensa che è stato uno sporco lavoro, ma qualcuno doveva pur farlo.

Pensiero del giorno: “Sono Luke Skywalker, e sono venuto a salvarla”
(Luke Skywalker, “A New Hope”, 1977)

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If

Se…
… guidando verso casa, una sera, accendi l’autoradio pensando di ascoltare la partita, e senti urla, cori, insulti, e ti dici “però, che casino che fanno gli ultras della Lituania”. E poi scopri che era la diretta dal Senato della Repubblica Italiana, e tu avevi aspettato trent’anni di avere la sinistra al governo, e avevi votato “la fine di Andreotti” nel Giudizio Universale di “Cuore”, e avevi manifestato, e volantinato, e sfanculato fascisti e chiesaioli stupidi come te, e adesso ti fa tutto schifo e non te ne frega più un cazzo.

Se…
… una tua vecchia amica, la bella del liceo, che ti è molto cara anche perché qualche volta ci hai scopato nella tua Y10 ai tempi in cui era una macchina appena uscita, usa un SMS per dirti che sta divorziando e che se ne va dai genitori con i due figli, facendoti sentire vecchio e triste. Non perché ormai le ragazze della tua vita hanno l’età per essere madri di famiglia. Ma perché una che ha studiato lettere e che citava Proust e Queneau a memoria adesso scrive con le k e i cmq, e ti rendi conto di quanto il tempo e le sfighe possano abbruttire l’anima e la mente.

Se…
… la musica che ha accompagnato la tua adolescenza non viene più definita “revival”, ma “vintage”, e cominci davvero a capire come si sentiva tua mamma quando ascoltava i Beatles, mentre il tuo mondo iniziava e finiva con i Clash. Al limite, se lo scopo era sparare la lingua in bocca a qualcuna, potevano essere ammessi come colonna sonora i primi Duran Duran. E adesso, l’ultima che ha manifestato interesse per il tuo uccello, giustificata in tale bizzarra propensione dalla giovane età, è una che ha provato a spiegarti – seriamente – che i testi di Tiziano Ferro vanno capiti.

Allora.
Spegnere il cervello.
Farti un purino di maria da solo.
E guardare il DVD di “Animal House” ridendo come un cretino.
Diventa la serata più piacevole e divertente che tu possa immaginare.

Pensiero del giorno:“Tu sei tutto quello che rimane di quell’antica religione”
(Gran Moff Tarkin, “A New Hope”, 1977)

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