Talking heads - II


“No, perché poi è ovvio che la gente si rompe il cazzo, e alle elezioni vincono i razzisti. Hai visto cosa è venuto fuori in mezza europa? Son cose da rifletterci, ma tanto”
“Tanto, proprio”
“Che sarebbe pure semplice: arrivi qui a lavorare, ti metti in regola, paghi le tasse, cristodiuncristo, e ti faccio anche votare, allora. I diritti non si toccano, ci mancherebbe, siamo nel 2009, ma se non rispetti le mie leggi, calci in culo, e non c’entra niente di che colore sei e da dove vieni. Patti chiari, amicizia lunga”
“Vero”
“E magari, qualche tutela in più per gli italiani che hanno paura di perdere il posto, non solo le ronde e le pistole ai vigili, e vedi che l’integrazione si fa da sè, noi come popolo storicamente abbiamo sempre avuto la porta di casa aperta a tutti”
“A proposito, hai poi concluso la ristrutturazione da te?”
“Quasi, stanno finendo il bagno”
“Bravo, eh, il serbo che ti ho mandato”
“Bravissimo. Lavoro perfetto, tutto in nero, mi viene la metà”

Pensiero del giorno: “Io vedo oltre le bugie dei Jedi”
(Anakin Skywalker, “Revenge Of The Sith”, 2005)

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4 Responses to Talking heads - II

  1. anonimo says:

    mi piacciono un sacco questi post sulle teste parlanti. acidi acidi.

  2. settantasette says:

    Eh. Ce ne sono davvero tante. E non si limitano a parlare. Votano.

  3. ipsediggy says:

    e si riproducono pure!

    poi dice che uno betemmia..

  4. Ossimorosa says:

    Ditta dove lavora una mia collega, contratto suo chiaramente a bassa retribuzione ma cosa lo dico a fare? Prende meno delle operaie, fa un lavoro per il quale non è stata assunta, il proprietario è un leghista convinto e indovina un po? tutta la bassa manovalanza è indiana. Perché non si lamentano e lavorano sodo.

    Se non va bene, respingimenti.

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