Leggereattentamenteleavvertenze



Alle volte mi sembra che gli esperti di marketing, ed i creativi della pubblicità, abbiano un'opinione del pubblico e dei consumatori tanto bassa da rasentare il disprezzo. La promozione e la vendita di particolari prodotti, per esempio medicinali - o presunti tali - è soggetta a limitazioni e regolamenti previsti per legge, il più importante dei quali è l'obbligo della completa informazione sui possibili effetti collaterali e la relativa casistica. Stesso discorso riguardo ai prodotti finanziari, che siano prestiti, mutui, assicurazioni, leasing, finanziamenti o rateizzazioni: è obbligatorio che il fruitore sia esplicitamente informato dell'ammontare del famoso TAEG (tasso  annuo effettivo globale, cioè, indifferenti la tipologia di finanziamento, l'interesse applicato, la composizione delle rate, le spese iniziali e di chiusura, si somma tutto e si divide per il tempo previsto, ottenendo QUANTO CAZZO COSTA EFFETTIVAMENTE ALL'ANNO il prodotto finanziario in questione).
Bene: il modo in cui vengono fornite queste informazioni, tanto importanti per la tutela del consumatore, nel mondo della pubblicità si colloca tra il ridicolo e il grottesco.



Vedo spot e promozioni di miracolosi e taumaturgici intrugli, sciroppi, caramelle balsamiche, purganti camuffati da yogurt, rimedi sicuri per una gamma di patologie che spaziano da Alessia Marcuzzi che non caga all'aids, passando per l'ulcera e la cellulite e la calvizie. Aspetto con ansia una pillola che curi il giramento di coglioni.



Ne vedo altrettanti che ti invitano all’acquisto di fuoristrada fantascientifici, divani di pelle umana, cucine multimediali, televisori sottili come planarie. Tanto non c’è problema: settemila comode rate mensili, a interessi 0 (stocazzo), e passa la paura. Aspetto con ansia un finanziamento così conveniente, ma così conveniente, che purchè mi porti a casa il frigo parlante che ordina la spesa, mi pagano loro.



Tutte queste succulente proposte hanno una cosetta in comune: in coda alla pubblicità c’è una voce, credo appartenente ad ex olimpionici di eloquio rapido, categoria sprint veloce , la quale alla sovraumana frequenza di dieci-dodici vocaboli al secondo enuncia che:



èunmedicinaleusareconcautelapossonoessercieffettiindesideratileggere
attentamenteleavvertenzeseisintomipersistonoconsultareilmedico.



Oppure che:



ilserviziodifinanziamentoèsoggettoall’approvazionedellasocietàerogante
iltaegeffettivoèdell’ottovirgolaseipercentol’anticipoèobbligatorio.



Come bambini scemi che dicono “non sono stato io” e nascondono la mano. Ma cosa vi costa essere chiari e tranquilli? Per esempio io sarei molto colpito e darei molta fiducia ad una proposta commerciale, non so, uno spray nasale, se uno speaker bello rilassato affermasse che:



 “ci dispiace, ma è noto che il raffreddore è una malattia incurabile, ed i tuoi tre-cinque giorni rincoglionito e intasato te li fai comunque. Speriamo almeno che il nostro prodotto ti aiuti a respirare meglio, sinceramente pare che funzioni, però occhio che ci sono dei cortisonici dentro – ed è per questo che ti decongestiona – quindi non sniffartene troppo perché ti fa male. Ah sì, se dopo cinque giorni hai ancora la febbre, che cacchio aspetti ad andare dal dottore e farti dare un antibiotico?” 



Pensiero del giorno: "Illuminati noi siamo, non questa materia grezza"
(Yoda, "The Empire Strikes Back",1980)



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3 Responses to Leggereattentamenteleavvertenze

  1. anonimo says:

    Anch'io aspetto fiduciosa (mmm, a dire il vero non tanto fiduciosa) uno spot come quello che descrivi tu: se mai lo faranno mi impegno sin da adesso a comprare il prodotto! ;)

    Ally

  2. GiovanniDrogo says:

    Pensiero parallelo? Anzi bispensiero.

    Have a nice one fella

  3. maiamaia says:

    leinfomazionituttedunfiatolemontanocosì

    inunsecondomomento, non è che davvero gli attori sparano dodici vocaboli al secondo.

    Però hai ragione.


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